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ETNA
Approfondimento
Approfondimento: ETNA
È il più grande vulcano d'Europa ancora attivo (con un'altitudine di 3.323 metri); ha una superficie di circa 1.260 chilometri quadrati e un'altezza che, in corrispondenza dei crateri sommitali, raggiunge la quota di circa 3.350 metri; l'altezza risulta variabile nel tempo, soprattutto a causa dell'attività esplosiva del vulcano, che non è sempre di tipo "costruttivo" ma può essere di tipo "distruttivo", con crolli e cedimenti delle pareti del recinto craterico. Alla sommità dell'Etna si può accedere da diverse vie, fra le quali sono: quelle che si diramano da Linguaglossa, quella che costeggia la valle del Bove, che parte da Sant'Alfio (CT), e quelle che si congiungono per proseguire fino al Rifugio Sapienza, che si diramano da Zafferana Etnea (CT) e da Nicolosi (CT). Anche dal lato occidentale è possibile accedere al vulcano, attraverso una strada meno agevole, ubicata in una zona meno popolata e dotata di un maggiore fascino, in quanto immersa in un ambiente naturale incontaminato. A dare vita all'Etna furono le prime eruzioni submarine che, congiuntamente ai depositi alluvionali accumulati dal fiume Simeto, avrebbero costituito l'attuale Piana di Catania. L'immenso golfo posto tra i monti Peloritani e i monti Iblei, nella zona ionica della Sicilia, venne così colmato. Quella prima attività eruttiva dell'Etna ebbe inizio circa seicentomila anni or sono; delle prime manifestazioni si conserva testimonianza nella zona di Aci Castello (CT), e delle sue due località Aci Trezza e Ficarazzi. Fra le eruzioni più disastrose furono: quella del 1669, che investì Catania, e l'altra, del 1928. Nella zona orientale del vulcano si trova la profonda depressione data dalla valle del Bove: si tratta di una grande incisione, le cui dimensioni sono di circa 7 per 5 chilometri; le sue alte pareti si elevano fino a 1.000 metri. La sua origine è da ricercare nel collasso di elementi di antichi edifici vulcanici, causato da manifestazioni esplosive. La gran parte delle colate del vulcano è rappresentata da blocchi e frammenti scoriacei, le cui superfici si presentano aspre e tormentate; più raramente le lave fanno rilevare superfici più regolari, spesso aggrinzite a costituire ammassi di corde avvolte e lastroni; è in quest'ultimo tipo di colate che spesso si sviluppano sistemi di deflusso lavico rinchiusi in un involucro di lava raffreddata e solidificata. Secondo la durata e la portata dell'eruzione variano anche la lunghezza, la portata e l'ampiezza delle colate, che dipendono anche da altri elementi, legati alla morfologia del suolo su cui scorrono. La tecnologia moderna consente di prevedere le eruzioni e di ridurre al minimo i danni alle persone e alle cose. Emblematico è il caso dell'eruzione del 1992, nel corso della quale sono state sperimentate tecniche nuove, che hanno consentito di deviare il flusso di lava, che minacciava l'abitato di Zafferana Etnea (CT); si sono creati argini, si sono fatte franare parti della montagna e si sono chiusi alcuni crateri; sono stati costruiti sbarramenti devianti per la lava. Le eruzioni vulcaniche costituiscono un elemento fondamentale per la presenza di uomini e piante: la flora naturale è stata modificata e a rischio risulta lo stanziamento umano. Numerosi sono i paesaggi che si trovano sulle pendici del vulcano, per gran parte modificati dall'uomo. Se fino al XVII secolo la macchia e la foresta mediterranea ricoprivano gran parte dell'Etna, con il trascorrere dei secoli la situazione si è modificata: i terreni sono stati disboscati e adibiti a vigneti, agrumeti, noccioleti. Procedendo fino alla sommità del vulcano, alla sua bocca fumante, il terreno risulta spoglio, dal colore scuro (dovuto alla lava). La presenza dell'uomo lungo le pendici dell'Etna è stata spesso frutto di edilizia abusiva, sempre piuttosto disordinata: sono molte le seconde case utilizzate come luogo di vacanza. Il motivo di tanto attaccamento a una terra così pericolosa è forse da ricercare nella produttività del suolo, nella fertilità che assicura raccolti abbondanti e di veloce maturazione.