Descrizione
Comune di pianura, di origine medievale, che alle tradizionali attività agricole ha affiancato un modesto sviluppo industriale. I villavicentinesi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono concentrati soprattutto nel capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e la località Capodisopra. Il territorio, comprendente anche i nuclei Borgo Malborghetto, Borgo Pacco e Borgo Sandrigo, ha un profilo geometrico molto regolare, con differenze di altitudine quasi irrilevanti. L’abitato, che non presenta segni di espansione edilizia, conservando un aspetto rurale, ha un andamento plano-altimetrico completamente pianeggiante.
Storia
Zona paludosa e poco popolata in epoca romana, quando era attraversata dalla via Silicata (chiamata più tardi Levada), che collegava Aquileia alla Pannonia, è citata per la prima volta in un documento dell’inizio del Cinquecento. Nel Medioevo vi sorgevano i due borghi di Asiola e Camarzo, di cui si hanno notizie rispettivamente dal XII e XIII secolo. Il primo forse derivava il nome dalla presenza di un canale con tante anse; Camarzo, invece, fu probabilmente un campo usato dai cittadini di Aquileia per le esercitazioni militari, detto Campo Marzio. Dopo essere stata assoggettata alla dominazione patriarcale, nella prima metà del Quattrocento entrò a far parte dei possedimenti veneziani, venendo poi devastata dai turchi. Al fine di difendere il territorio da altre invasioni, la Repubblica Veneta vi inviò numerosi operai aventi il compito di costruire un argine lungo l’Isonzo. Uno dei capi degli sterratori, provenienti in gran parte da Vicenza (da cui l’aggettivo “Vicentina” che entra a comporre il toponimo), fu un certo Gerardo di Gorgo che, con Bartolomeo Zorzi, verso la metà del XV secolo, affittò dai vescovi di Aquileia e dagli Strassoldo sia Asiola che Camarzo, riunite in seguito sotto l’attuale denominazione. Venduta, all’inizio del XIX secolo, a Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone Bonaparte, fu annessa all'Italia al termine della prima guerra mondiale e assegnata alla provincia di Udine nel 1923. Aggregata a Ruda nel 1928, recuperò l’autonomia amministrativa venti anni più tardi. Il secondo dopoguerra vide un’attiva partecipazione dei suoi abitanti alle lotte sindacali e sociali scoppiate nella bassa pianura friulana. Tra i monumenti si possono ammirare la seicentesca chiesa parrocchiale, contenente pregevoli opere d’arte, e la villa fatta costruire, nell'Ottocento, dalla sorella di Napoleone.
Economia
Se si escludono la stazione dei carabinieri e gli uffici destinati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota. L’agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno, si articola in numerose produzioni, delle quali le maggiori riguardano i cereali, il frumento, gli ortaggi, i foraggi, la frutta e vari tipi di uve; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, caprini e avicoli. L'industria, che contribuisce ad aumentare il reddito pro capite, è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare, edile e metalmeccanico; a queste si affiancano fabbriche di mobili e orologi. Più modesta è la presenza del terziario: mancano servizi qualificati, come quello bancario. La rete distributiva è sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture sociali di rilievo, quali asili nido o case di riposo. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare; si può però usufruire di una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.
Relazioni
Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni e raggiungere facilmente la suggestiva laguna di Grado (GO). È poco frequentata anche per lavoro, in quanto le sue attività produttive assorbono in prevalenza manodopera locale, parte della quale trova occupazione nelle vicine aree più industrializzate. I rapporti con il circondario non sono molto rilevanti; gli abitanti vi si rivolgono però per frequentare le altre scuole dell’obbligo e gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non forniti sul posto. Non si registrano manifestazioni culturali o ricreative degne di nota. La festa patronale, dedicata al Santissimo Nome di Maria, si celebra il 12 settembre.
Località
Borgo Candaletis, Borgo Malborghetto, Borgo Pacco, Borgo Sandrigo, Capo di Sopra
- Popolazione 1.384
- Lat 45° 48' 54,8'' 45.81502222
- Long 13° 23' 42,50'' 13.39513889
- CAP 33059
- Prefisso 0431
- Codice ISTAT 030134
- Codice Catasto M034
- Altitudine slm 9 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno E/2252 - Superficie 5.43 Km2
- Densità 254,88 ab/Km2
- Sismicità Zona 3
- Alba 07:24
- Tramonto 16:22