Descrizione

Comune montano di origine medievale; culla di un fiorente artigianato specializzato nella fabbricazione di zampogne e nella lavorazione del legno e dei vimini, trae sostentamento dalle attività rurali e da alcune piccole e medie imprese industriali. La comunità degli agnonesi, il cui indice di vecchiaia è di poco superiore ai valori medi, risiede in parte nel capoluogo comunale, adagiato in una conca, in parte nella località di Valle Grande e in alcuni aggregati urbani minori. Il territorio comunale, bagnato dalle acque del torrente Mollarino, presenta un profilo geometrico vario e discontinuo: i contrafforti boscosi dei monti Morrone e Bianco ne occupano la parte meridionale e conferiscono una nota di asprezza al paesaggio, per il resto caratterizzato dalle curve più morbide di rilievi collinari, votati alla coltivazione dell'olivo e della vite; in lontananza svettano le imponenti cime della catena montuosa delle Mainarde. Il Comune è dotato di uno stemma ufficiale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica; la redazione non ne ha ottenuto l'autorizzazione alla riproduzione.

Comune montano di origine medievale; culla di un fiorente artigianato specializzato nella fabbricazione di zampogne e nella lavorazione del legno e dei vimini, trae sostentamento dalle attività rurali e da alcune piccole e medie imprese industriali. La comunità degli agnonesi, il cui indice di vecchiaia è di poco superiore ai valori medi, risiede in parte nel capoluogo comunale, adagiato in una conca, in parte nella località di Valle Grande e in alcuni aggregati urbani minori. Il territorio comunale, bagnato dalle acque del torrente Mollarino, presenta un profilo geometrico vario e discontinuo: i contrafforti boscosi dei monti Morrone e Bianco ne occupano la parte meridionale e conferiscono una nota di asprezza al paesaggio, per il resto caratterizzato dalle curve più morbide di rilievi collinari, votati alla coltivazione dell'olivo e della vite; in lontananza svettano le imponenti cime della catena montuosa delle Mainarde. Il Comune è dotato di uno stemma ufficiale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica; la redazione non ne ha ottenuto l'autorizzazione alla riproduzione.

Storia

Si sviluppò intorno a uno dei due castelli fatti costruire nel 1056 d.C. dai signori di Atina –il secondo s'identifica con i resti della rocca Malacucchiara–, in un sito abitato già in epoca romana, come dimostrano numerosi e importanti ritrovamenti archeologici. Passata alle dipendenze dell'abbazia di Montecassino, fu conquistata dai conti D'Aquino nel 1240; in seguito subì il disastroso terremoto del 1349 e nel 1434 le truppe di Riccio di Montechiaro distrussero la rocca Malacucchiara. Negli anni successivi fu assegnata alla famiglia Cantelmo, per poi passare ai principi di Squillace nel 1497 e ai Gallio, duchi di Alvito e Sora, nel 1606. Ha ottenuto l'autonomia amministrativa nel 1833. Il toponimo, che è stato Agnone fino al 1862, ricorda che in epoca antica era luogo di villeggiatura particolarmente frequentato. Il patrimonio storico-architettonico locale annovera le chiese della Santissima Annunziata e della Trinità, la settecentesca cappella di San Domenico e gli interessanti resti della rocca Malacucchiara nonché dell'insediamento medievale che la circondava.

Si sviluppò intorno a uno dei due castelli fatti costruire nel 1056 d.C. dai signori di Atina –il secondo s'identifica con i resti della rocca Malacucchiara–, in un sito abitato già in epoca romana, come dimostrano numerosi e importanti ritrovamenti archeologici. Passata alle dipendenze dell'<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ABBAZIADIMONTECASSINO'>abbazia di Montecassino</a>, fu conquistata dai conti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=DAQUINO'>D'Aquino</a> nel 1240; in seguito subì il disastroso terremoto del 1349 e nel 1434 le truppe di Riccio di Montechiaro distrussero la rocca Malacucchiara. Negli anni successivi fu assegnata alla famiglia <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=CANTELMO'>Cantelmo</a>, per poi passare ai principi di Squillace nel 1497 e ai Gallio, duchi di Alvito e Sora, nel 1606. Ha ottenuto l'autonomia amministrativa nel 1833. Il toponimo, che è stato Agnone fino al 1862, ricorda che in epoca antica era luogo di villeggiatura particolarmente frequentato. Il patrimonio storico-architettonico locale annovera le chiese della Santissima Annunziata e della Trinità, la settecentesca cappella di San Domenico e gli interessanti resti della rocca Malacucchiara nonché dell'insediamento medievale che la circondava.

Economia

La fabbricazione artigianale delle zampogne e la lavorazione del legno e dei vimini, secondo antiche tecniche tramandate di padre in figlio, testimonia il profondo attaccamento che lega la comunità alle proprie radici culturali; il rispetto delle tradizioni, tuttavia, non ha impedito agli agnonesi di aprirsi agli stimoli del progresso: il quadro economico è composto infatti da un discreto apparato industriale, particolarmente vivace nei comparti delle confezioni e della metallurgia, e dalle tradizionali attività agricole, specializzate nella produzione di frumento, ortaggi, olive e uva; sono praticate inoltre la silvicoltura e la zootecnia –i formaggi di pecora costituiscono un tipico prodotto locale–. La rete distributiva e il ventaglio dei servizi, comprendente le assicurazioni ma non il credito, appaiono commisurati alle esigenze degli agnonesi. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali, è dotato di scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado ma difetta di rilevanti strutture culturali; per l'assistenza sanitaria fa riferimento alla centrale operativa di guardia medica di Sora –sul posto si trova soltanto la farmacia–; carente è l'apparato ricettivo, privo di strutture per il soggiorno.

La fabbricazione artigianale delle zampogne e la lavorazione del legno e dei vimini, secondo antiche tecniche tramandate di padre in figlio, testimonia il profondo attaccamento che lega la comunità alle proprie radici culturali; il rispetto delle tradizioni, tuttavia, non ha impedito agli agnonesi di aprirsi agli stimoli del progresso: il quadro economico è composto infatti da un discreto apparato industriale, particolarmente vivace nei comparti delle confezioni e della metallurgia, e dalle tradizionali attività agricole, specializzate nella produzione di frumento, ortaggi, olive e uva; sono praticate inoltre la silvicoltura e la zootecnia –i formaggi di pecora costituiscono un tipico prodotto locale–. La rete distributiva e il ventaglio dei servizi, comprendente le assicurazioni ma non il credito, appaiono commisurati alle esigenze degli agnonesi. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali, è dotato di scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado ma difetta di rilevanti strutture culturali; per l'assistenza sanitaria fa riferimento alla centrale operativa di guardia medica di Sora –sul posto si trova soltanto la farmacia–; carente è l'apparato ricettivo, privo di strutture per il soggiorno.

Relazioni

È punto di partenza per escursioni sul vicino Monte Bianco. Una notevole affluenza di visitatori, inoltre, si registra in occasione del festival della zampogna (terza domenica di luglio), con una mostra-mercato dedicata a questo antico strumento e un raduno di zampognari provenienti dal resto della provincia frusinate e da quella di Rieti, oltre che dall'Abruzzo e dal Molise. Tra le altre manifestazioni tradizionali figurano la festa dell'emigrante (prima metà di agosto), quella dedicata a Sant'Antonio (13 giugno) e quella in onore di Sant'Anna (località Valle Grande, 26 luglio). La festa della Patrona, la Santissima Annunziata, si celebra il 25 marzo.

È punto di partenza per escursioni sul vicino Monte Bianco. Una notevole affluenza di visitatori, inoltre, si registra in occasione del festival della zampogna (terza domenica di luglio), con una mostra-mercato dedicata a questo antico strumento e un raduno di zampognari provenienti dal resto della provincia frusinate e da quella di Rieti, oltre che dall'Abruzzo e dal Molise. Tra le altre manifestazioni tradizionali figurano la festa dell'emigrante (prima metà di agosto), quella dedicata a Sant'Antonio (13 giugno) e quella in onore di Sant'Anna (località Valle Grande, 26 luglio). La festa della Patrona, la Santissima Annunziata, si celebra il 25 marzo.

Località

Colle Cavicchio, Colle Santo, Gargaro, Palombo, Valle Grande

Colle Cavicchio, Colle Santo, Gargaro, Palombo, Valle Grande

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Villa Latina rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.