Descrizione
Comune di montagna le cui origini risalgono all’età romana. L’economia locale è sostenuta prevalentemente dal settore industriale mentre il settore primario, per quanto diffuso, ricopre un ruolo decisamente minore. Il turismo è poco sviluppato. La comunità dei vigolani, che lascia registrare in indice di vecchiaia nella media, risiede perlopiù nel capoluogo comunale; la restante parte, poco numerosa, occupa l’aggregato urbano elementare di Bracagnoli e un discreto numero di case sparse. Vi sono segnali di una forte espansione edilizia in atto, che ha già portato a una notevole estensione dell’abitato. Il territorio comunale comprende numerosi rilievi e possiede di conseguenza un profilo geometrico caratterizzato da variazioni altimetriche anche accentuate. L’abitato, posto su un conoide, si compone di una parte alta, più pittoresca (Sovich), e di una più a valle (Mala), più estesa; la piazza è fiancheggiata da edifici del Seicento e del Settecento.
Storia
Per l’etimologia della prima parte del toponimo bisogna risalire a VICULUS, diminutivo del latino VICUS, cioè ‘villaggio’, nel senso di ‘gruppo di case prossimo alla città’. Vattaro deriva dall’antroponimo longobardo “Wahtari”, reso in latino con “Vactarius”, attestato nell’anno 1208 in “de Vataro”. La prima attestazione del toponimo completo è “in Vigulo de Vattaro”, nel 1242. I primi insediamenti umani risalgono alla frequentazione romana della zona. La colonizzazione del territorio e la costruzione di edifici fortificati sono da ricondurre alla posizione strategica sul territorio. Si trovava infatti sulla strada romana che collegava la Valle dell’Adige alla Valsugana. Nel 1210 venne saccheggiata dai trentini e nel 1256 da Ezzelino da Romano. Il castello di Vìgolo era un avamposto del potere vescovile di Trento, utile per controllare la popolazione di Caldonazzo e in genere per tenere sotto osservazione il territorio. Appartenne al vescovo Aldrighetto di Castel Campo e ai signori di Pomarolo. Dopo l’incursione di Ezzelino, che lo diede alle fiamme, venne riedificato e affidato alla famiglia Tabarelli de Fatis di Terlago. La chiesa di S. Rocco è attestata dal 1533 ma è sicuramente anteriore. La chiesa di S. Giorgio, sede di parrocchia, è attestata invece dal 1283; l’abside è in stile gotico, a seguito della riedificazione del XVI secolo, mentre l’altare maggiore, in marmo, è del 1750. Il castello è fuori dall’abitato, sulle pendici di un monte a non molta distanza dal santuario della Madonna di Feles. Benché ora sia riadattato a civile abitazione, parte di esso tradisce la primitiva funzione di fortilizio: la cinta muraria, la torretta, gli stemmi, il sotterraneo e così via. Fra gli edifici civili più interessanti si annoverano la canonica, Palazzo Bortolazzi, Casa Tamanini e il palazzo del Comune.
Economia
Le attività legate al settore primario non sono state mai abbandonate, sicché l’agricoltura occupa una discreta forza lavoro, pur non rappresentando la voce principale dell’economia locale; le produzioni più diffuse sono quelle orticole, del foraggio, dell’uva e della frutta; si allevano bovini, suini, ovini, equini e avicoli. Il settore industriale è il più sviluppato e fa registrare una maggiore produttività nei comparti alimentare, lattiero-caseario, del legno, chimico, metalmeccanico ed edile. Tanto la rete commerciale quanto quella dei servizi possono essere definite sufficienti. È presente il servizio bancario. Presenti anche strutture sociali come case di riposo, strutture culturali come la biblioteca-emeroteca e strutture sanitarie (farmacia). Per quanto riguarda l’istruzione sono presenti le scuole materne, elementari e medie. È assicurata la possibilità di soggiornare sul posto.
Relazioni
La vicinanza a Trento rende molto semplice la fruizione dei servizi e delle strutture assenti sul posto e contribuisce al suo sviluppo economico. La principale attrattiva della zona è il territorio, in cui l’uso delle seconde case facilita i lunghi soggiorni estivi, che consentono di godere dell’ambiente rilassante e suggestivo assicurato dall’abitato nonché di effettuare passeggiate ed escursioni, immersi in una natura incontaminata. Oltre alla festa patronale si segnalano, ad agosto, la Festa della birra e la Festa campestre. Il mercato settimanale si tiene il sabato. Il Patrono è S. Giorgio, festeggiato il 23 aprile.
Località
- Popolazione 2.289
- Lat 46° 0' 15,36'' 46.00426667
- Long 11° 11' 54,13'' 11.19836944
- CAP 38049
- Prefisso 0461
- Codice ISTAT 022219
- Codice Catasto L896
- Altitudine slm 725 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: nessun limite F/3522 - Superficie 20.67 Km2
- Densità 110,74 ab/Km2
- Sismicità Zona 3
- Alba 07:34
- Tramonto 16:30