Cittadina collinare di antica origine, la cui economia è sostenuta dalle residue attività rurali e da piccole imprese industriali. I valmontonesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, risiedono prevalentemente nel capoluogo comunale; quest’ultimo, che sorge su un isolato colle tufaceo, si compone di un centro storico di aspetto medievale e di quartieri moderni interessati da una sensibile espansione edilizia. Grazie all’abbondanza di acque, il territorio comunale presenta una vegetazione particolarmente folta e rigogliosa; nella sua vasta estensione si confondono i morbidi rilievi dell’alta valle del fiume Sacco, che s’insinua fra i monti Lepini e Prenestini, e le ultime frange dei Colli Albani. Il terreno, in parte plasmato nel corso dei secoli dall’attività eruttiva, è molto fertile ed è stato profondamente modificato nelle aree più favorevoli. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un soldato romano, che impugna con la mano destra una lancia argentata e con la sinistra uno scudo ovale, anch’esso d’argento; quest’ultimo raffigura un’aquila posta su una campagna rossa e sormontata dalla scritta PICTI SCUTA LABICI in caratteri neri; dallo scudo pende inoltre un drappo azzurro con uno stemma “inquartato”: nel primo e nell’ultimo “quarto” sono raffigurati due file di scacchi argentati e rossi; nel secondo e nel terzo compaiono invece tre monti all’italiana verdi su fondo d’argento.