Città collinare di origine molto antica, con un’economia sostenuta dall’industria e dal terziario. La stragrande maggioranza dei tiburtini, il cui indice di vecchiaia è nella media, è divisa tra il capoluogo comunale e le località di Bagni di Tivoli, Campo Limpido-Favale e Villa Adriana mentre il resto della comunità si distribuisce nelle rimanenti località di Arci-Empolitana, Bivio San Polo, Collenocello e Martellona I, in alcuni agglomerati urbani minori e in case sparse. Nell’abitato si distinguono una parte medievale, sviluppatasi sul margine settentrionale di un terrazzo calcareo, e una zona quattrocentesca, situata in posizione più elevata. Il comprensorio comunale è percorso dal fiume Aniene, le cui acque in questo tratto compiono un salto di 110 metri, dando vita alla cosiddetta “Cascata grande”, una delle più belle e spettacolari dell’intera penisola, e creando le innumerevoli cascatelle racchiuse nei giardini di villa Gregoriana. Sullo sfondo si ergono i monti Tiburtini, che offrono alla vista l’alternanza di ombrose faggete e pianori carsici. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, è “troncato”: da una parte compare, in campo rosso, un’aquila d’oro, cinta di corona e affiancata da due torri d’argento, sulle quali figurano le scritte LIBERTAS e NOBILITAS; dall’altra parte, su fondo azzurro, campeggia un ponte d’argento a tre archi, posto su una riviera fluttuosa; lungo la testata del ponte, inoltre, figura la scritta TIBUR SUPERBUM.