Descrizione

Piccola comunità di montagna, di origine medievale, la cui economia è data, prevalentemente, dalle attività agricole e zootecniche nonché dall'industria estrattiva. I tremenicesi presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato e si distribuiscono, oltre che nel capoluogo comunale, anche nella località di Aveno. Il comune non attraversa attualmente una significativa fase di espansione edilizia. Il territorio è caratterizzato da un profilo geometrico vario e aspro, con variazioni altimetriche piuttosto elevate, che vanno da una quota minima di 425 metri sul livello del mare ad una massima di 2.225 metri. L'andamento plano-altimetrico del capoluogo comunale, che dal punto di vista urbanistico mostra un abitato fortemente unito e molto antico, è tipicamente collinare.

Piccola comunità di montagna, di origine medievale, la cui economia è data, prevalentemente, dalle attività agricole e zootecniche nonché dall'industria estrattiva. I tremenicesi presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato e si distribuiscono, oltre che nel capoluogo comunale, anche nella località di Aveno. Il comune non attraversa attualmente una significativa fase di espansione edilizia. Il territorio è caratterizzato da un profilo geometrico vario e aspro, con variazioni altimetriche piuttosto elevate, che vanno da una quota minima di 425 metri sul livello del mare ad una massima di 2.225 metri. L'andamento plano-altimetrico del capoluogo comunale, che dal punto di vista urbanistico mostra un abitato fortemente unito e molto antico, è tipicamente collinare.

Storia

La prima notizia storica ha indubbia origine medievale; essa infatti risale al XIII secolo e fa riferimento alla chiesa di Sant'Agata, sorta probabilmente durante l'alto Medioevo e divenuta parrocchiale nella seconda metà del '300. Il toponimo sembrerebbe derivare da "tramite", ossia "collegamento con l'alta valle", anziché da "termine". Nell'antico borgo probabilmente s'innalzava la torre che sorvegliava l'ingresso a Mont'Introzzo, appartenente al distretto della Valsàssina, divenuta a sua volta, nel XV secolo, feudo di Chiara Sforza Dal Verme-Fregosini e assegnata in seguito agli Sfrondati. Le vicende storiche successive ricalcano a grandi linee gli accadimenti che hanno visto come protagonista il restante territorio comasco nel corso dei secoli. Dal 1781 è unita alla vicina località di Aveno. Il patrimonio storico-artistico è dato essenzialmente dall'architettura sacra: la chiesa di Sant'Agata, nel corso dei secoli XVI e XVII, ha subìto molte ricostruzioni; nel XIX secolo fu decorata da Luigi Tagliaferri; da ammirare anche l'oratorio di S. Carlo, risalente al XVII secolo, edificato in onore del Santo; c'è poi la chiesa dell'Assunta, situata in località Aveno, che veniva già menzionata nel XV secolo; la costruzione sacra fu ricostruita nella seconda metà del XVII secolo.

La prima notizia storica ha indubbia origine medievale; essa infatti risale al XIII secolo e fa riferimento alla chiesa di Sant'Agata, sorta probabilmente durante l'alto Medioevo e divenuta parrocchiale nella seconda metà del '300. Il toponimo sembrerebbe derivare da "tramite", ossia "collegamento con l'alta valle", anziché da "termine". Nell'antico borgo probabilmente s'innalzava la torre che sorvegliava l'ingresso a Mont'Introzzo, appartenente al distretto della Valsàssina, divenuta a sua volta, nel XV secolo, feudo di Chiara Sforza Dal Verme-Fregosini e assegnata in seguito agli Sfrondati. Le vicende storiche successive ricalcano a grandi linee gli accadimenti che hanno visto come protagonista il restante territorio comasco nel corso dei secoli. Dal 1781 è unita alla vicina località di Aveno. Il patrimonio storico-artistico è dato essenzialmente dall'architettura sacra: la chiesa di Sant'Agata, nel corso dei secoli XVI e XVII, ha subìto molte ricostruzioni; nel XIX secolo fu decorata da Luigi Tagliaferri; da ammirare anche l'oratorio di S. Carlo, risalente al XVII secolo, edificato in onore del Santo; c'è poi la chiesa dell'Assunta, situata in località Aveno, che veniva già menzionata nel XV secolo; la costruzione sacra fu ricostruita nella seconda metà del XVII secolo.

Economia

La comunità vive della coltivazione dei prodotti agricoli, dell'allevamento dei bovini, degli ovini e dei caprini e del lavoro offerto dalle industrie operanti nei comparti dell'estrazione della ghiaia, della sabbia e dell'argilla. Il livello di reddito e la capacità di risparmio dei tremenicesi non consentono la presenza di sportelli per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. La rete commerciale soddisfa i bisogni essenziali della comunità. Meno sviluppato è il terziario perché privo di servizi avanzati quali le attività assicurative, i fondi pensione e la consulenza informatica. Per quanto riguarda l'offerta di servizi pubblici non si registra la presenza di strutture sociali come gli asilo nido o le case di riposo; le strutture destinate all'arricchimento culturale, costituite da biblioteche, musei o simili, sono inesistenti; non si registra la presenza di radio o televisioni private; non si segnala neppure la pubblicazione di giornali e periodici locali. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l'istruzione primaria e ciò costringe anche i più giovani all'esperienza del pendolarismo. È dotata di strutture ricettive che assicurano il soggiorno e la ristorazione. Totalmente assenti, invece, sono quelle sanitarie.

La comunità vive della coltivazione dei prodotti agricoli, dell'allevamento dei bovini, degli ovini e dei caprini e del lavoro offerto dalle industrie operanti nei comparti dell'estrazione della ghiaia, della sabbia e dell'argilla. Il livello di reddito e la capacità di risparmio dei tremenicesi non consentono la presenza di sportelli per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. La rete commerciale soddisfa i bisogni essenziali della comunità. Meno sviluppato è il terziario perché privo di servizi avanzati quali le attività assicurative, i fondi pensione e la consulenza informatica. Per quanto riguarda l'offerta di servizi pubblici non si registra la presenza di strutture sociali come gli asilo nido o le case di riposo; le strutture destinate all'arricchimento culturale, costituite da biblioteche, musei o simili, sono inesistenti; non si registra la presenza di radio o televisioni private; non si segnala neppure la pubblicazione di giornali e periodici locali. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l'istruzione primaria e ciò costringe anche i più giovani all'esperienza del pendolarismo. È dotata di strutture ricettive che assicurano il soggiorno e la ristorazione. Totalmente assenti, invece, sono quelle sanitarie.

Relazioni

Non è considerata meta turistica; vive rapporti e relazioni con i centri del territorio circostante per avere prestazioni e opportunità che contribuiscano al soddisfacimento di bisogni individuali o collettivi come l'istruzione secondaria, il posto di lavoro, il commercio, l'espletamento di pratiche burocratiche e l'assistenza sanitaria. La festa della Patrona, Sant'Agata, si celebra il 5 febbraio.

Non è considerata meta turistica; vive rapporti e relazioni con i centri del territorio circostante per avere prestazioni e opportunità che contribuiscano al soddisfacimento di bisogni individuali o collettivi come l'istruzione secondaria, il posto di lavoro, il commercio, l'espletamento di pratiche burocratiche e l'assistenza sanitaria. La festa della Patrona, Sant'Agata, si celebra il 5 febbraio.

Località

Aveno, Monte Legnone

Aveno, Monte Legnone