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Descrizione

Comune di montagna di origine medievale anche se, probabilmente, con radici più antiche; pur senza abbandonare il settore primario, la sua economia si basa prevalentemente sull’artigianato e sul terziario, con particolare riguardo per il turismo. La comunità dei tonadighi, che presenta un indice di vecchiaia nella media, risiede nel capoluogo comunale –contiguo alle località di Fiera di Primiero, Siror e Transacqua dei comuni omonimi–, contornato da alcune decine di case sparse, e per un 10% nell’isola amministrativa San Martino di Castrozza, contigua alla località omonima del comune di Siror e confinante con Moena, Predazzo, Siror, e la provincia di Belluno, in Veneto. Il territorio comunale ha non solo la bellezza ma anche tutte le altre caratteristiche necessarie a una stazione turistica sia estiva che invernale; il suo profilo geometrico è quello tipico delle valli alpine, con un enorme dislivello tra i 721 m del fondo valle e i 3.192 di Cimon della Pala. Nonostante la crescita edilizia, l’abitato ha conservato la sua ben precisa impronta urbanistica. Adagiato su terreno in declivio, è circondato da boschi, da una parte, mentre dall’altra, verso la piana, sono disseminati sui prati i caratteristici “bark” primierotti, piccoli fienili in legno tipici della zona.

Storia

Durante il fascismo, insieme con Fiera di Primiero, Sagron Mis, Siror e Transacqua, era stata accorpata nell’unico comune di Primiero. Il toponimo è una formazione di tipo prediale, resa con il suffisso -ICUM, con il significato, quindi, di: ‘terra proprietà di...’; non è tuttavia chiaro il nome della persona, probabilmente di stirpe germanica, a cui si riferisce; è documentato nel 1209 come “de Tonedico”, nel 1288 come “villa Tonedici” e nel 1269 nella forma attuale. Ritenuta uno dei villaggi più antichi della Valle del Primiero, fu concessa da Alboino dei Longobardi a Feltre nel VI secolo. Nel 1027 fu donata da Corrado II il Salico al vescovo conte di Feltre. Nel 1117 un terremoto distrusse l’antico villaggio che si estendeva nella piano di Piubàgo. Occupata da Ezzelino da Romano, nel 1260 ritornò in possesso, insieme a tutta la valle e al suo castello, di Adalgerio da Villalta, conte vescovo di Feltre. Per un paio di secoli quindi seguì le sorti della vicina città veneta dove comandarono i governatori dei Da Camino di Treviso, dei Dalla Scala di Verona e dei Da Carrara di Padova, i quali ultimi la cedettero agli arciduchi d’Austria, conti del Tirolo. Nel 1377 il castello fu ceduto dal duca Alberto III a Sigismondo di Starkenberg, per passare, in seguito, a Giorgio di Welsperg, la cui famiglia pusterese tenne la giurisdizione del luogo fino al 1827. Tra gli edifici di valore storico-architettonico si annovera la chiesa parrocchiale di S. Sebastiano, della seconda metà del Quattrocento, priva di campanile. Degni di nota sono anche la chiesa di S. Vittore, che sorge sull’omonimo colle, con un bel campanile con orologio e cuspide barocca, nonché l’antico Castello di Pietra, costruito a guardia della strada di Passo Cereda.

Economia

È sede della Comunità montana. Il settore economico primario vede impegnata buona parte della popolazione attiva locale nella coltivazione di cereali e ortaggi nonché nell’allevamento di bovini, suini, ovini, equini e avicoli. L’industria è presente con aziende operanti nel campo alimentare e in quelli dell’abbigliamento, del legno, dei mobili, dei laterizi, dell’elettricità, metallurgico ed edile. Una buona rete commerciale e una sufficiente dotazione di servizi, incluso quello bancario, completano il quadro delle attività economiche. Le strutture scolastiche sono presenti solo con la materna e le elementari mentre mancano le medie e gli istituti d’istruzione di secondo grado. Buona è la capacità ricettiva, che assicura ampiamente sia la ristorazione che il soggiorno; per le strutture sanitarie, invece, bisogna recarsi nei centri vicini.

Relazioni

È scelta per la sua posizione tranquilla, per la cordialità della sua gente e per la validità dell’offerta turistica, sostenuta anche da un buon numero di appartamenti di ottimo livello. Le varie località del comune, come San Martino di Castrozza, e innumerevoli altre poco distanti presentano un’offerta di strutture e infrastrutture, anche per lo sport, in grado di soddisfare una domanda sempre crescente. Numerose sono le manifestazioni di tipo folcloristico che si tengono nel mese di agosto: tra tutte la rassegna “En Giro per i Filò”. Il mercato settimanale si svolge il lunedì. Il Patrono S. Sebastiano si festeggia il 20 gennaio.

Località

Cima di Fradusta, Cima di Iuribrutto, Cimon della Pala, San Martino di Castrozza

INFO
  • Popolazione 1.527
  • Lat 46° 10' 47,74'' 46.17992778
  • Long 11° 50' 15,63'' 11.83767500
  • CAP 38054
  • Prefisso 0439
  • Codice ISTAT 022201
  • Codice Catasto L201
  • Altitudine slm 750 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: nessun limite
    F/3561
  • Superficie 89.57 Km2
  • Densità 17,05 ab/Km2
  • Sismicità Zona 3
  • Alba 07:32
  • Tramonto 16:27
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