Descrizione
Comune montano, di origini medievali, con un’economia basata soprattutto sull’agricoltura, cui si affiancano alcune modeste iniziative industriali. Gli spezzanesi o spezzanopiccolani, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra diverse case sparse e le località Casolesi, Neto di Ferrara, Sculca e Sculchiella. Il territorio, comprendente anche la montagna disabitata Botte Donato e il lago Ariamacina, ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.801 metri di quota; l’area Fallistro I è in contestazione con Spezzano della Sila. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, è interessato da una forte crescita edilizia; situato su una dorsale, ha un andamento plano-altimetrico vario. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, sono raffigurati tre monti d’argento, emergenti da uno specchio d’acqua e sormontati da tre cespugli.
Storia
Probabilmente la zona era già abitata, quando, nel X secolo, vi si insediarono alcuni profughi cosentini, costretti ad abbandonare la loro città, a causa dell’invasione saracena. Il toponimo, che in documenti della prima metà del Trecento compare nella forma Speciano Parvo, deriva dal personale latino SPEDIUS o SPETIUS, con l’aggiunta del suffisso -ANUS, indicante appartenenza. Casale del capoluogo di provincia, ne divenne successivamente una delle “baglive”. Schieratasi con gli angioini nella guerra contro gli aragonesi, verso la metà del XVII secolo fu infeudata al granduca di Toscana, dal cui dominio si sottrasse poco dopo, a seguito della vittoriosa rivolta di Celico. Riconosciuta comune e compresa nel cantone di Cosenza, ai tempi della Repubblica Partenopea, col nuovo ordinamento amministrativo disposto dai francesi, all’inizio del XIX secolo, fu inclusa dapprima, quale università, nel cosiddetto governo di Spezzano Grande (oggi Spezzano della Sila) e poi nel circondario facente capo a questa località. All’indomani del congresso di Vienna, tornò sotto i Borboni, ai quali era rimasta fedele anche durante l’occupazione napoleonica. Annessa al Regno d’Italia, insieme al resto della regione, partecipò alle successive vicende nazionali e internazionali. Sul finire degli anni Venti del Novecento, fu unita a Spezzano Grande nel comune di Spezzano della Sila, da cui si staccò nel 1937, recuperando l’autonomia. Il patrimonio storico-architettonico annovera alcuni edifici di culto, tra cui spiccano: la quattrocentesca parrocchiale di Santa Maria Assunta, con l’interno barocco, e la coeva chiesa conventuale dell’Immacolata, contenente pregevoli opere d’arte.
Economia
Oltre che degli uffici municipali e postali, è sede della Comunità montana. Per l’assenza sul posto della stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. Si producono cereali, frumento, foraggi, ortaggi, castagne, uva e altra frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti alimentare, edile, metallurgico, della lavorazione del legno, della produzione e distribuzione di gas. Manca il servizio bancario; una rete distributiva, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità, completa il panorama del terziario. Non si registrano particolari strutture sociali, sportive e per il tempo libero. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo; le strutture culturali sono presenti con la biblioteca comunale. Quelle ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.
Relazioni
Meta di villeggiatura estiva, offre a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale e gustare le specialità gastronomiche locali, tra cui la “cuccia”, grano cotto al forno. Abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Non si segnalano manifestazioni culturali degne di nota, che potrebbero animare il paese richiamando visitatori dai dintorni. La Patrona, Santa Maria Assunta, si festeggia il 15 agosto.
Località
Botte Donato, Croce di Magara, Fallistro, Fermata, Iunco, Neto di Ferrara, Sculca, Sculchiella, Spezzana Piccolo
- Popolazione 2.079
- Lat 39° 17' 19,87'' 39.28885278
- Long 16° 20' 35,65'' 16.34323611
- CAP 87050
- Prefisso 0984
- Codice ISTAT 078144
- Codice Catasto I898
- Altitudine slm 743 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno E/2277 - Superficie 48.7 Km2
- Densità 42,69 ab/Km2
- Sismicità Zona 1
- Alba 06:50
- Tramonto 16:31