Centro montano di origine molto antica, la cui economia si basa sulla produzione e sul commercio delle castagne, su alcune attività industriali e sul turismo. I segnini, che presentano un indice di vecchiaia nella media, risiedono nel capoluogo comunale e, in misura ridotta, in alcuni aggregati urbani elementari e in case sparse sui fondi. Nell’abitato si distinguono un nucleo medievale a pianta irregolare, situato alle pendici di un poggio sormontato dall’acropoli volsca, e una zona risalente ai secoli XVII-XIX, posta ancora più in basso, a contatto con i quartieri moderni. Il comprensorio comunale presenta un aspetto piuttosto vario: dolci colline dal profilo arrotondato cedono infatti il posto ai contrafforti boscosi dei monti Lepini da un lato e, dalla parte opposta, alla verde vallata bagnata dal fiume Sacco; inoltre, la natura calcarea del territorio comunale ha determinato la presenza di numerose manifestazioni del carsismo, quali grotte, doline e inghiottitoi. Il paesaggio è dominato dalle tinte cupe di secolari castagneti e di vaste faggete, che celano una grande varietà di animali selvatici: questa zona, infatti, rappresenta ancora un habitat ideale per cinghiali, volpi, faine, donnole e tassi. Sullo sfondo rosso dello stemma, concesso con Decreto del Capo del Governo, campeggia un castello d’argento, munito di due torri e sormontato da un grifo dorato; nella “punta” dello “scudo”, circondato da una lista recante la scritta SIGNIA CIVITAS PRIMA ROMANORUM COLONIA, compaiono inoltre le lettere dorate S, P, Q e S puntate.