Descrizione
Comune di collina, classificato "comune sparso" con sede in località Pometo, di antiche origini e con un'economia fondata essenzialmente sulle attività agricole e in particolare sull'attività vitivinicola. I ruinesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono distribuiti in numerosi abitati, tra i quali, oltre al capoluogo comunale, che fa registrare la maggiore concentrazione demografica, i più popolosi sono: Canavera, Carmine, Ruino e Torre degli Alberi. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche anche abbastanza accentuate, che vanno da un minimo di 247 sul livello del mare ad un massimo di 643 metri. L'abitato, che mostra segni evidenti di una forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Lo stemma comunale argenteo, concesso con Decreto del 1992, raffigura tre torri rosse, merlate alla ghibellina e poste su tre colline trapezoidali, sormontate da un tralcio di vite posto in fascia e arricchito di due grappoli d'uva aurei.
Storia
Non se ne hanno notizie anteriori alla seconda metà del X secolo, quando questo territorio, aggregato al feudo di Zavattarello, apparteneva al monastero di San Colombano di Bobbio, al quale era stato donato dall'imperatore Ottone I. Le vicende che hanno caratterizzato il resto della sua storia sono identiche a quelle di tanti altri borghi, in quanto legate alle sorti delle nobili famiglie succedutesi alla sua guida: da possesso dei vescovi di Bobbio divenne, sul finire del XIV secolo, proprietà dei Dal Verme -cui subentrò, sia pure per un breve periodo, Bernardino Corti-, tornando a far parte, alla fine del 1600, del feudo di Zavattarello, di cui seguì le vicende. Il toponimo è di origine incerta: alcuni studiosi hanno ipotizzato che sia un diminutivo del fitonimo "rovo". L'aspetto più caratteristico dal punto di vista monumentale è la presenza di tre castelli di epoca medioevale, situati uno a Ruino, un altro a Torre degli Alberi e il terzo in località Montù Berchielli. Degna di nota è anche la chiesa parrocchiale di San Pietro, edificata alla fine del XVII secolo e ampliata nel successivo.
Economia
L'economia locale si basa essenzialmente sull'agricoltura: si coltivano cereali, frumento, foraggi, frutteti e soprattutto vigneti, dai quali si ricavano uve pregiate, impiegate nella produzione dei tipici vini dell'Oltrepò pavese; è praticato anche l'allevamento bovino. L'industria non fa registrare presenze significative, a parte qualche modesta attività meccanica ed edile. Il terziario si compone della rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma in grado di far fronte alle esigenze primarie della popolazione) e dei poco sviluppati servizi amministrativi e scolastici. Mancano servizi pubblici particolarmente significativi e strutture sociali di rilievo, come pure quelle destinate all'arricchimento culturale, mentre è possibile frequentare le scuole dell'obbligo. Le strutture ricettive offrono possibilità di soggiorno, mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico.
Relazioni
Poco frequentata per lavoro, si presta, per la tranquillità dei luoghi e l'aria salubre, a rilassanti villeggiature soprattutto nel periodo estivo. Tra gli appuntamenti folcloristici tradizionali, che vivacizzano i rapporti, di solito scarsi, con i comuni vicini, va ricordato il "Carnevale in piazza", con assaggio di polenta e salsiccia, aringhe e altri prodotti locali. Attira visitatori anche la fiera che si svolge l'ultima domenica di giugno, in occasione della festa del Patrono, San Pietro, celebrata il 29 giugno.
Località
Bivio Carmine, Ca' del Zerbo, Ca' Vannone, Canavera, Carmine, Costa Trentini, Pometo, Sant'Antonio, Torre degli Alberi
- Popolazione 723
- Lat 44° 55' 37,69'' 44.92713611
- Long 9° 16' 31,16'' 9.27532222
- CAP 27040
- Prefisso 0385
- Codice ISTAT 018132
- Codice Catasto H637
- Altitudine slm 526 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: nessun limite F/3100 - Superficie 21.28 Km2
- Densità 33,98 ab/Km2
- Sismicità Zona 3
- Alba 07:37
- Tramonto 16:42