Descrizione
Comune di montagna le cui origini risalgono alla preistoria e alla colonizzazione romana. L’economia locale è sostenuta prevalentemente dal settore industriale, anche se il fa registrare ancora una discreta produttività. La comunità dei romallesi, con un indice di vecchiaia piuttosto alto rispetto alla media, predilige un insediamento concentrato: la maggioranza della popolazione risiede infatti nel capoluogo comunale –contiguo alla località Revò del comune omonimo– mentre sono pochissime le case sparse che ospitano nuclei familiari. Vi sono numerosi segnali di una forte espansione edilizia in atto. Il territorio comunale non comprende rilievi di una certa importanza; il profilo geometrico mostra di conseguenza variazioni altimetriche non molto accentuate. L’abitato è formato da case solitamente a due piani, disposte a gruppi. La parte più bassa, detta “la Villa”, sorge intorno all’ampia piazza; quella definita “il Colomèl”, invece, sorge sul pendio; entrambe formano il nucleo storico. La cosiddetta “Villa Nuova”, invece, che è la parte nord-orientale, è il risultato di un’evoluzione edilizia più recente.
Storia
È comune autonomo dal 1950; durante l’era fascista, dal 1928, era stata aggregata a Revò, seguendo la stessa sorte dei tanti comuni minori che dal regime furono aggregati a quelli maggiori e che ritrovarono l’autonomia solo dopo il secondo conflitto mondiale e l’instaurazione della repubblica. Lo studio dell’etimologia non ha chiarito l’origine del toponimo. Potrebbe essere un prelatino vista la base e il suffisso in -allo. La stessa base non è chiara, e il confronto con Romeno non ha dato esiti certi. La prima attestazione, del 1200, è già “Romallo”. I primi insediamenti umani risalgono all’età del ferro ma la stabilizzazione della comunità si è avuta principalmente con la colonizzazione romana. Appunto in età romana fu molto trafficata, soprattutto grazie alla posizione rispetto al torrente Novella; in quell’epoca furono edificati vari ponti in pietra, di cui però non resta traccia. La storia documentata inizia nel 1200 ma precedentemente anche i longobardi si erano stanziati nella zona. Durante il medioevo faceva parte del feudo dei D’Arsio. Le faide fra i signori e i possidenti della Valle di Non causarono non pochi problemi alla comunità locale, che dovette subire numerosi saccheggi e depredazioni. Nel 1853 un incendio distrusse l’abitato. La chiesa di S. Vitale, sede di parrocchia dal 1938, è stata ricostruita fra il 1855 e il 1857 a seguito dell’incendio, ma è più antica, essendo consacrata già dal 1412. La chiesa di S. Biagio si trova poco fuori dall’abitato; accanto all’edificio si trova un ospizio, dove nel 1232 sorgeva un convento, anch’esso dotato di un ospizio per lebbrosi. All’interno si trovano un pala d’altare del 1697 e un Crocifisso in legno. Il palazzo Betta, sovrastato da una piccola torre, è seicentesco.
Economia
Il settore primario mostra una certa produttività nell’allevamento di caprini e avicoli e nella coltivazione di vitigni e frutteti, che caratterizzano fortemente il paesaggio. Il settore industriale è il più sviluppato, soprattutto per quanto riguarda i comparti dell’abbigliamento e dell’edilizia. La forte espansione che sta interessando il territorio è probabilmente il principale fattore della crescente produttività di quest’ultimo comparto. La rete commerciale è di livello modesto mentre quella dei servizi può essere definita sufficiente. È presente il servizio bancario. Come spesso accade in questi piccoli centri montani, vi è una quasi totale assenza di strutture: mancano infatti strutture sociali, culturali, sanitarie e sportive. Per quanto concerne l’istruzione, sono presenti sul posto solo le scuole elementari, per cui è necessario spostarsi almeno per ricevere l’istruzione secondaria sia di primo che di secondo grado. Sono presenti alcune strutture ricettive, soprattutto alberghiere.
Relazioni
Non può essere definita località turistica, anche se il suo territorio appare come un possibile fattore di sviluppo: sarebbe buona base di partenza per escursioni ma manca una vera e propria organizzazione che assicuri la necessaria ricettività. Oltre alla festa patronale non si registrano manifestazioni, sagre, fiere o altri eventi, culturali e non, in grado di richiamare visitatori. Il Patrono è S. Vitale, festeggiato il 28 aprile. È gemellata con Mellau, in Austria.
Località
- Popolazione 620
- Lat 46° 23' 47,11'' 46.39641944
- Long 11° 3' 58,33'' 11.06620278
- CAP 38020
- Prefisso 0463
- Codice ISTAT 022154
- Codice Catasto H506
- Altitudine slm 733 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: nessun limite F/3534 - Superficie 2.43 Km2
- Densità 255,14 ab/Km2
- Sismicità Zona 4
- Alba 07:32
- Tramonto 16:32