Descrizione
Comune montano, di origini medievali, la cui economia si basa sull’agricoltura e sul turismo, oltre che su una modesta presenza industriale. I pedacesi, con un indice di vecchiaia nella media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra alcune case sparse e le località Lorica, Cavaliere e Lorichella. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.900 metri del monte Botte Donato. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, mostra una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario.
Storia
Fu fondata, sul finire del IX secolo, da un gruppo di cosentini, costretti ad abbandonare la loro città, a causa delle incursioni saracene. Il toponimo, che in documenti medievali compare nelle forme Pedacium, Pedagium e Pedachio, deriva probabilmente dal greco “paidàkion”, ‘bambino’. In passato fu detta anche la “Toledo della Calabria”, per le lame di ferro che vi si producevano. Casale del capoluogo provinciale, ne condivise le sorti, divenendone una delle “baglive”. A lungo travagliata dalle lotte tra alcune nobili famiglie, specialmente da quelle tra i Mazzei e i Rota, godette di vari privilegi sotto gli aragonesi. Al pari degli altri villaggi di Cosenza, verso la metà del Seicento fu infeudata al granduca di Toscana, dal cui dominio fu sottratta poco dopo, a seguito della vittoriosa rivolta di Celico. Di parte borbonica, fu quasi del tutto distrutta dai francesi che, all’inizio del XIX secolo, ne fecero dapprima un’università del cosiddetto governo di Spezzano Grande (oggi Spezzano della Sila) e poi un comune del circondario avente come capoluogo questo centro, nella cui giurisdizione fu mantenuta anche dai Borboni. L’attuale assetto territoriale risale alla prima metà dell’Ottocento, quando perse Serra Pedace, che le era stata precedentemente annessa, insieme alle località Jotta e Perito. Attiva fu la sua partecipazione ai moti risorgimentali. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: la chiesa parrocchiale, di origini cinquecentesche, con l’interno ricco di stucchi e intagli barocchi; la chiesa di Santa Maria di Monte Oliveto, del Quattrocento, con una grandiosa pala d’altare, del XVII secolo, e i ruderi del convento dei minimi, con tracce di affreschi, del Settecento, posto nei pressi dell’abitato.
Economia
Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, è sede della Pro Loco Lorica e della stazione dei carabinieri. Si producono cereali, frumento, ortaggi, olive, castagne, uva e altra frutta; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l’allevamento di ovini e caprini. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti edile, della lavorazione del legno, della pesca e piscicoltura, della fabbricazione di mobili, della raccolta, depurazione e distribuzione di acqua, della lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi. Non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; una sufficiente rete distributiva completa il panorama del terziario. Non dispone di particolari strutture sociali, sportive e per il tempo libero. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo; per l’arricchimento culturale si può usufruire della biblioteca comunale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.
Relazioni
Meta di villeggiatura, registra un significativo movimento di turisti, diretti soprattutto a Lorica, dotata di buone attrezzature per la pratica degli sport invernali. Intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Non si segnalano manifestazioni folcloristiche degne di nota, che potrebbero contribuire ad aumentare il numero dei visitatori. Il mercato settimanale si svolge il giovedì. La Patrona, Maria Santissima Addolorata, viene festeggiata la terza domenica di settembre; nell’occasione si prepara un piatto tradizionale, “a cuccia”, costituito da grano, bollito di cotenne e carne di capra e maiale. Il giorno di astensione dal lavoro è il lunedì successivo.
Località
Botte Donato, Lorica, Perito, Righitano, Stazione di Pedace
- Popolazione 1.907
- Lat 39° 16' 27,55'' 39.27431944
- Long 16° 20' 24,22'' 16.34006111
- CAP 87050
- Prefisso 0984
- Codice ISTAT 078095
- Codice Catasto G400
- Altitudine slm 598 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 1/11 al 15/04 per 12 ore/giorno D/1986 - Superficie 51.47 Km2
- Densità 37,05 ab/Km2
- Sismicità Zona 1
- Alba 06:50
- Tramonto 16:31