Comune di pianura, di antica origine, che ha affiancato alle tradizionali attività agricole un modesto sviluppo industriale. La comunità degli ottobianesi presenta un indice di vecchiaia particolarmente alto e vive soprattutto nel capoluogo comunale, che conserva l'aspetto del tipico paese agricolo non interessato dal fenomeno dell'espansione edilizia. Il territorio comunale, comprendente anche la cascina Rotorta e una cinquantina di case sparse in cui vivono quasi altrettante famiglie, che rappresentano un decimo della popolazione, ha un profilo molto uniforme, con minime variazioni altimetriche, e di questa caratteristica orografica risente il centro abitato, che mostra un andamento plano-altimetrico pianeggiante. È attraversata da una fitta rete di canali e rogge che, se da un lato rendono il terreno molto fertile, dall'altro provocano il fastidioso fenomeno della nebbia, che spesso avvolge l'intero abitato e le campagne circostanti con grave disagio per gli abitanti. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del 1954, è uno scudo troncato, sezionato cioè orizzontalmente in due parti uguali. La parte superiore, a sua volta troncata, trinciata e tagliata di rosso e d'oro fino alla suddivisione in otto parti, simboleggia araldicamente il toponimo; in quella inferiore, la fascia d'argento posta su uno sfondo azzurro e raffigurante quattro trifogli, ricorda i Birago, feudatari del luogo dal secolo XV fino all'abolizione del feudalesimo, decretata da Napoleone alla fine del XVIII secolo.