Descrizione
Comune lacustre di montagna, di origine antica, la cui composita economia si fonda su tutti i settori produttivi: il primario, il secondario e il terziario. Gli ossuccesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono concentrati nell'unica località abitata: il capoluogo comunale (attraversato dal confine con Lenno e Sala Comacina). Composto anche dall'Isola Comacina, isola lacuale che costituisce area speciale e che si adagia nel lago di Como (diviso tra più comuni), il territorio comunale ha un profilo decisamente irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L'abitato (in forte espansione edilizia) ha un andamento plano-altimetrico tipico montano. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è uno scudo azzurro (acque del lago) sul quale spiccano alte fiamme rosse che simboleggiano la distruzione dell'isola (capo Pieve) a opera dei Comaschi, nel 1169, e l'incendio di Ossuccio da parte delle milizie di Lotario Rusca, nel 1416. Nella parte superiore dello scudo campeggia, in orizzontale, la scritta AUSUCIUM.
Storia
Il toponimo potrebbe derivare dal personale "Ausucium", come si deduce da una lapide rinvenuta, sulla quale si accenna agli Ausuciati. Probabilmente abitata sin da epoca preromana, deve aver subito un'influenza gallica, a giudicare dal rinvenimento di tombe riferibili a quella civiltà. Intorno al V secolo anche qui si avvertirono gli effetti del dilagare del Cristianesimo: venne eretta a pieve matrice della diocesi di Sant'Eufemia. Nel VI secolo prese parte alla resistenza contro l'avanzata dei longobardi. Sede vescovile sin dagli inizi del VII secolo, ebbe fortificazioni che costituirono, in seguito, il sicuro rifugio per quanti volessero tutelare i propri beni e per nobili longobardi decaduti. Nel XII secolo si alleò con Milano nella sua lotta contro Como, che prima subì la sconfitta e successivamente ebbe ragione sul capoluogo lombardo e si rivalse sull'isola, radendone al suolo le fortificazioni. La popolazione fu costretta a trasferirsi a Varenna. Nel 1919 l'isola fu donata al re Alberto del Belgio. Appartiene ormai allo stato italiano. Numerose le chiese che si trovano sulla terraferma: quelle di San Giacomo e Santa Maria Maddalena (dei secoli XI-XII); quelle dei Santi Agata e Sisinio e di San Benedetto (di origine romanica) e quella di Sant'Eufemia. Importante anche per il culto è senz'altro il santuario della Beata Vergine del Soccorso (del XVI secolo, rimaneggiata in seguito). Anche l'architettura civile ha qualche pregevole esempio sul posto: villa Balbiano, edificata nel '500.
Economia
Fra le produzioni agricole di un tempo restano i soli ortaggi; completano il quadro del settore primario gli allevamenti di avicoli, bovini, ovini, caprini ed equini. Il settore secondario, invece, è rappresentato in maniera più evidente nel comparto della fabbricazione di apparecchi di precisione ma sono presenti anche aziende operanti nei comparti metallurgico, edile, della lavorazione del legno e della fabbricazione di mobili. Il terziario manca dei servizi tipici dei sistemi economici più avanzati (servizio bancario, attività di consulenza informatica) ma conta unicamente gli impieghi nella pubblica amministrazione e nelle scuole, che affiancano una sufficiente rete commerciale. Anche la dotazione di mezzi di diffusione della cultura e dell'informazione è in linea con la modesta consistenza demografica: non vi sono emittenti radio-televisive né testate giornalistiche locali. Nelle scuole del posto è possibile conseguire il titolo di studio obbligatorio. Le sue dimensioni non influiscono, però, sull'offerta di strutture ricettive, determinata, invece, dalla sua posizione, che fornisce ampie opportunità alla sua vocazione turistica: alla possibilità di ristorazione si aggiunge quella di soggiorno. L'assenza di strutture sanitarie, invece, costringe la popolazione a spostarsi anche per il servizio farmaceutico.
Relazioni
Abbastanza frequentata come meta turistica, per la piacevole posizione, il clima mite e i suggestivi panorami sul lago, non attira, invece, in maniera considerevole per motivi di lavoro. Non rilevanti sono i rapporti con il circondario, se si esclude il quotidiano riferimento a strutture e uffici non presenti sul posto, per raggiungere i quali ci si avvale della rete di collegamenti efficiente e agevole. Un'attrattiva particolare sull'isola viene esercitata dalla fiera detta di San'Antonio, in cui sono esposti generi vari. La festa patronale, in onore della Beata Vergine del Soccorso, si celebra l'8 settembre.
Località
Isola Comacina, Lago di Como
- Popolazione 0
- Lat 45° 58' 12,80'' 45.97022222
- Long 9° 10' 45,82'' 9.17939444
- CAP 22010
- Prefisso 0344
- Codice ISTAT 013172
- Codice Catasto G182
- Altitudine slm 235 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno E/2403 - Superficie 8.01 Km2
- Densità 0,00 ab/Km2
- Sismicità Zona
- Alba 07:40
- Tramonto 16:39