Descrizione
Comune di pianura, di origine nuragica, la cui economia è di tipo prevalentemente agricolo. Gli ortacesai, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale, interessato da un fenomeno di forte crescita edilizia; il resto della popolazione si distribuisce in case sparse. Il territorio, ricco di canali d’acqua e di sorgenti dove sgorgano acque oligominerali, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato è sorto in un’area territoriale con insediamenti ravvicinati; il nucleo globulare si è sviluppato in forma stellare. La tipologia abitativa ha manifestato una ricchezza di articolazioni funzionali che si notano nella zone di pianura a economia agricola estensiva: “lolla”, adibita a deposito degli attrezzi e ricovero animali, realizzata con rocce o “ladiri” (mattoni a secco di fango e paglia).
Storia
Il toponimo, riportato come “Ortachesos”, viene menzionato con altre ville in un diploma di donazione fatta dal giudice Mariano Torchitorio II a suo figlio Costantino Salusio III de Lacon. Esso potrebbe rappresentare un composto con il sardo “orta, olta”, nel significato di ‘curva, svolta’, dal latino VOLTA. Qualche studioso ritiene che derivi da HORTUS, HORTUS CAESARIS, cioè ‘orto di Cesare’, anche se, a suo avviso, sarebbe migliore l’ipotesi di ricorrere a un vocabolo fenicio “Hor”, nel significato di ‘luce, fuoco, abitazione’. Sede di insediamenti nuragici, come dimostra la presenza del nuraghe S’Omu de S’Orcu che si trova al confine con Guasila, appartenne al Giudicato di Cagliari compreso nella curatoria della Trexenta. Con la caduta di quest’ultimo, nel 1258, passò ai pisani e poi agli aragonesi (1324). Nel 1326, con la pace fra Pisa e Aragona, il villaggio e la sua curatoria tornarono sotto forma di feudo ai pisani fino al 1364, anno in cui i territori rientrarono a far parte dei possedimenti degli aragonesi. In seguito fu compresa nella contea di Villasor, feudo degli Alagon, divenuta marchesato nel 1594. Con l’abolizione del feudalesimo venne riscattata dal fisco regio piemontese dai De Silva Alagon. Interessante sotto il profilo storico-architettonico è la chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo, situata nel centro dell’abitato, in stile tardo-gotico, con un’unica aula con cappelle laterali e presbiterio rialzato più tardo. Degne di nota sono anche: la chiesetta di Santa Lucia, del XVII secolo; la chiesa campestre di San Bartolomeo, già in rovina alla fine dell’Ottocento, di cui rimangono la porta absidale con l’arco e la parete laterale destra. Altro monumento di un certo interesse è la fontana campestre “Mitza S’Orrù”, che ha una forma quadrata di tipo orientale sormontata da cupola. Presso “Funtana Bangius”, una delle fonti intorno all’abitato, sono state rinvenute tracce di antiche costruzioni e monete romane. Vicino la fonte “Sa Mitza Siddi” si sono scoperti, invece, vestigia e ruderi che fanno supporre l’esistenza di un antico villaggio (Siddi). Anche in località Siocco si notano tracce di abitazioni del periodo medievale.
Economia
È sede di Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite, olivo e frutta e con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini ed equini. Il settore economico secondario è costituito da imprese che operano nei comparti alimentare ed edile. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva, ma necessita di servizi più qualificati, come quello bancario. Tra le strutture sociali si annovera una casa di riposo. Le scuole assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca comunale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.
Relazioni
Possiede molteplici attrattive che permettono al visitatore di scoprire una zona che ancora oggi conserva intatte le bellezze paesaggistiche e culturali di un tempo. Offre, a quanti vi si rechino, la possibilità di ammirare luoghi suggestivi come grotte e passaggi insoliti, e di praticare una facile escursione sui sentieri. Non meno affascinante è il prezioso patrimonio archeologico: nuraghi, tombe dei giganti e domus de janas. Molto viva è anche la tradizione delle feste, tra cui: la festa di Sant’Isidoro, patrono dei “massai”, il cui simulacro, una volta seguito dalle traccas, viene trasportato da un trattore addobbato a festa, a maggio; di San Bartolomeo e di Santa Filomena il 24 e il 25 agosto; di Santa Lucia, nella chiesetta risalente al XVII secolo, a dicembre. Il Patrono, San Pietro, si festeggia il 29 giugno.
Località
- Popolazione 956
- Lat 39° 32' 16,61'' 39.53794722
- Long 9° 5' 4,93'' 9.08470278
- CAP 09040
- Prefisso 070
- Codice ISTAT 092044
- Codice Catasto G133
- Altitudine slm 161 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/11 al 31/03 per 10 ore/giorno C/1218 - Superficie 23.56 Km2
- Densità 40,58 ab/Km2
- Sismicità Zona 4
- Alba 07:23
- Tramonto 16:58