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Descrizione

Centro rivierasco, di origine nuragica, la cui economia si basa su tutti i settori produttivi. I muraveresi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce tra la località di Monte Nai (area speciale), il nucleo urbano minore di Capoferrato e un elevato numero di case sparse. Il territorio, classificato di collina, comprendente l’area speciale Stagno di Colostrai e Minori, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, caratterizzato da alcune case in stile campidanese, collegate da un antico portico settecentesco, è interessato da un fenomeno di forte crescita edilizia; ha un andamento plano-altimetrico tipico delle zone collinari. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo argentato, un albero di agrumi sradicato, verde, munito di otto frutti d’oro e accompagnato, in punta, da una mucca ferma, smaltata di rosso.

Storia

Il toponimo corrisponde all’attestazione “de Miraveto”; secondo qualche studioso si tratta di un composto con il sardo “mura”, cioè ‘albero e frutto del moro gelso’ e “vera”, nel significato di ‘vero’, cioè ‘coltivato’ o ‘commestibile’. Di origine nuragica, nel IX secolo fu compresa nella curatoria di Sarrabus nel Giudicato di Cagliari. Dal 1358 passò ai Visconti di Gallura e, nel XV secolo, ai conti di Quirra. Nel 1798 appartenne agli Osario de la Cueva. Sotto il profilo storico-architettonico degna di nota è la chiesa di San Nicola di Bari, eretta nel XV secolo in stile tardo-gotico, che ha subito nel tempo vari rimaneggiamenti. L’edificio nasconde nella zona presbiteriana importanti e integre testimonianze di una precedente fase costruttiva d’epoca aragonese. Tra gli arredi preziosi: l’altare maggiore di marmo policromo eseguito da G.B. Asqueri (1767); due retabli in legno dorato di stile barocco; una croce d’argento cesellato, dono di uno schiavo che riacquistò la libertà dopo essere stato prigioniero dei saraceni; una bella statua di San Sebastiano in legno policromo scolpita nel 1603 da Scipione Aprile. Attiguo alla chiesa, l’ex palazzo comunale della fine dell’Ottocento, recentemente restaurato. Interessante è anche il portico petretto, piccola costruzione in pietra della fine dell’Ottocento, strutturata a forma di arco sostenente un corridoio balconato che serviva a mettere in comunicazione due case vicine ed evitava l’attraversamento della strada durante i forti acquazzoni. Nel territorio si trovano, infine, alcuni menhir (grandi pietre infisse nel terreno, talvolta naturali o lavorate associate a monumenti di culto e aventi significato religioso) e nuraghi, tra cui quelli di Sa Domu e S’Orcu, Figu Niedda e Scalas.

Economia

È sede del distretto scolastico n. 20, di Pro Loco, di carabinieri e guardia di finanza. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite, olivo, agrumi e frutta e con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da imprese che operano nei comparti alimentare, tra cui il lattiero-caseario, della pesca, della piscicoltura, dell’abbigliamento, dei laterizi, cantieristico, della centrale elettrica ed edile. Il terziario si compone di una buona rete distributiva e dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario, assicurativo e fondi pensione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo e degli istituti professionale agrario, tecnico commerciale, tecnico per geometri e del liceo scientifico; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. È presente il servizio ospedaliero.

Relazioni

Di grande interesse turistico, grazie alla bella posizione costiera ma anche all’affascinante zona interna, richiama ogni anno migliaia di visitatori. Meta di molti villeggianti è la famosa spiaggia della Foce del Flumendosa. Non meno bella è la spiaggia di San Giovanni e, poco oltre, quella delle Saline. Percorrendo, poi, un breve tratto sterrato, è possibile giungere allo stagno di Colostrai, uno dei più suggestivi ambienti palustri dell’intera regione. Sulle acque, alimentate dal rio Picocca, si specchiano gli alti colli costieri; nelle vasche e dagli argini si scorgono, inoltre, numerosi uccelli palustri. Per gli appassionati di pesca sportiva, non manca la possibilità di praticare questo rilassante sport all’aria aperta. Tra gli eventi periodici si segnalano: il “Carnevale”, a febbraio; la sagra degli agrumi, a marzo; la festa di Sant’Agostino, il 28 agosto. Il Patrono, San Nicola, si festeggia il 6 dicembre.

Località

Cala Sinzias, Capoferrato, Cappucciu, Castiadas, Masone Pardu, Monte Gruttas, Monte Nai, Olia Speciosa, Ortoduso, Sabadi, San Pietro, Sitò, Stagni

INFO
  • Popolazione 5.248
  • Lat 39° 25' 7,68'' 39.41880000
  • Long 9° 34' 47,76'' 9.57993333
  • CAP 09043
  • Prefisso 070
  • Codice ISTAT 092039
  • Codice Catasto F808
  • Altitudine slm 11 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 1/12 al 31/03 per 8 ore/giorno
    B/862
  • Superficie 94.7 Km2
  • Densità 55,42 ab/Km2
  • Sismicità Zona 4
  • Alba 07:20
  • Tramonto 16:57
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AVIS MURAVERA SARRABUS ONLUSVIA SARDEGNA
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IL FENICOTTERO ONLUSVIA DEI LECCI 2
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