Piccola comunità di montagna, fondata in epoca medievale; in attesa della piena valorizzazione delle attrattive naturalistiche locali, vive prevalentemente delle attività rurali. La maggior parte dei montenerini, con un indice di vecchiaia particolarmente elevato, risiede nel capoluogo comunale mentre il resto della comunità si distribuisce negli aggregati urbani minori di Leone, Pago, San Benedetto e Sant’Andrea nonché nelle numerose case sparse che costellano il territorio comunale. L’abitato, dalla forma stretta e allungata, sorge in posizione elevata; nel suo nucleo antico le abitazioni, intervallate da angusti vicoli, sono disposte ai lati di un’unica strada principale, che collega la parte alta del centro storico, dominata dal palazzo baronale, con quella bassa, dove si trova la parrocchiale; nella zona moderna è in atto una sensibile espansione del tessuto abitativo residenziale. Nel paesaggio risalta il contrasto tra l’intrico della vegetazione spontanea, che ammanta le pendici dei monti Sabini, e il composto scenario agreste che si può osservare alle quote più basse, dove prevalgono campi coltivati dalla forma regolare e ordinati filari di viti e olivi. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è “partito”; da un lato, su fondo d’argento, campeggia un castello rosso merlato “alla guelfa”, posto su una campagna verde e munito di tre torricelle –quella centrale è più alta delle laterali–; l’altro lato dello scudo, attraversato da bande rosse e argento, presenta nella parte superiore una rosa rossa su fondo argentato e una “fascia” dorata con un’anguilla verde.