Centro collinare, sorto nell’alto Medioevo; l’economia che lo sostiene è caratterizzata dalla preminenza dell’industria e del terziario. La maggioranza dei monticiani, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, risiede nel capoluogo comunale mentre il resto della comunità si suddivide tra le località di Lo Sterparo e Molara, alcuni piccolissimi aggregati urbani e una serie di case sparse sui fondi. L’abitato è adagiato su un colle conico dai ripidi versanti: la sua parte più antica è scandita da strade concentriche che si adattano alla forma del poggio mentre la zona più recente si estende lungo un’importante arteria viaria e sulle alture adiacenti. Il territorio comunale, che possiede due isole amministrative, una tra i comuni di Roma, Zagarolo e San Cesareo, l’altra tra quelli di Roma, San Cesareo e Colonna, è caratterizzato da un andamento altimetrico molto vario: la sua superficie, infatti, copre da un lato dolci ondulazioni tappezzate di vigneti, oliveti e frutteti, dall’altro i contrafforti dei Colli Albani. Regno del cerro, della roverella e del castagno, questi ultimi devono il loro fascino anche alle vaste praterie fiorite, che nella bella stagione s’illuminano dei mille colori di nontiscordardimé, narcisi, gigli rossi, bucaneve, orchidee selvatiche, anemoni e ciclamini. Sullo sfondo argentato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, sono raffigurati tre monti verdi, fondati su una verde campagna. La redazione non ne ha ottenuto l’autorizzazione alla riproduzione.