Descrizione
Centro di pianura, di origini rinascimentali, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi. I mirabillesi, che presentano un indice di vecchiaia molto elevato, sono concentrati quasi esclusivamente nel capoluogo comunale –contiguo alla località Vigarano Mainarda del comune omonimo–, e, in minor misura, in case sparse. Il territorio disegna un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche irrilevanti: di questa caratteristica orografica risente l’abitato, che ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante e fa registrare significativi segni di espansione edilizia. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta, su sfondo azzurro, un viale alberato di pioppi. Sotto lo scudo, su lista bifida azzurra, spicca il motto OVRARE IN CONCORDIA.
Storia
In riferimento alle variazioni subite nei secoli dal corso del fiume Reno, prima che confluisse in quello che era stato in passato l’alveo del Po di Primaro, è presumibile che l’originario insediamento mirabillese sia sorto nella seconda metà del 1500 sulla riva destra del Reno: tuttavia non vi sono notizie certe su questi luoghi in epoca anteriore al XVII secolo. Non sono certe neppure le origini del toponimo, da alcuni ricondotto dall’esclamazione “mira quanto è bello”, che la contessa Matilde di Canossa avrebbe pronunciato durante una visita nella zona. Grande rilievo hanno avuto la nobile famiglia lucchese dei Prosperi, che, trasferitisi dalla corte estense di Ferrara, acquistarono la proprietà del borgo che si sarebbe poi sviluppato proprio attorno ai loro possedimenti, e quella degli Aldrovandi. A questi ultimi, e in particolare al cardinale Pompeo Aldrovandi, si deve la promozione e la realizzazione nel corso del XVIII secolo, di vasti interventi di bonifica del territorio, a quell’epoca ancora in gran parte acquitrinoso, col conseguente sviluppo delle attività agricole, accompagnato da una generale crescita del borgo, che si trasformò ben presto in una tenuta in grado di provvedere al proprio fabbisogno interno, grazie anche a una sapiente politica di scambi commerciali attuata dal cardinale. La cosiddetta “rotta degli Annegati” e la deviazione del corso del Reno nel 1735 arrestarono però la crescita del centro, ripresa dopo gli sconvolgimenti degli ultimi conflitti mondiali. Dal punto di vista storico-architettonico degne di nota sono la settecentesca villa Sessa, fatta costruire dal cardinale Pompeo, e la chiesa parrocchiale, dedicata a San Paolo.
Economia
Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Nell’economia locale l’agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno, conserva un ruolo importante: si coltivano cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, viti e frutteti; poco praticato è l’allevamento di bovini, suini e avicoli. L’industria è rappresentata da aziende operanti nei comparti metalmeccanico, tessile e lattiero-caseario, affiancate da imprese edili e da stabilimenti specializzati nella produzione di materiali da costruzione. Il terziario si compone della rete distributiva, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione, e dell’insieme dei servizi; tra questi ultimi, accanto a quelli forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole, va segnalato il servizio bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo; nelle scuole del posto si impartisce soltanto la sola istruzione primaria. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.
Relazioni
Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, per l’assenza di attrattive di rilievo, registra un buon numero di presenze esterne nel mondo del lavoro, grazie agli insediamenti industriali, che consentono l’assorbimento di discreti flussi di manodopera. I suoi rapporti con i centri vicini, solitamente non rilevanti, si intensificano in occasione di un tradizionale appuntamento del folclore, la Fiera di San Simone, che si svolge a ottobre, con esposizione e vendita di prodotti vari. La festa patronale, dedicata alla Conversione di San Paolo, si celebra il 25 gennaio.
Località
Casette
- Popolazione 3.266
- Lat 44° 49' 31,23'' 44.82534167
- Long 11° 27' 37,11'' 11.46030833
- CAP 44043
- Prefisso 0532
- Codice ISTAT 038016
- Codice Catasto F235
- Altitudine slm 14 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno E/2284 - Superficie 16.09 Km2
- Densità 202,98 ab/Km2
- Sismicità Zona 3
- Alba 07:27
- Tramonto 16:34