Comune montano di origine antica, la cui economia, un tempo sostenuta dalle tradizionali attività rurali, ha conosciuto un discreto sviluppo del turismo estivo. La comunità dei licentini, il cui indice di vecchiaia è superiore alla media, risiede prevalentemente nel capoluogo comunale e, in misura minore, in località Civitella e in case sparse sui fondi. L’abitato, raggruppato su un ripido sperone, è formato da un nucleo tipicamente medievale, con vie strette, case a schiera e ripide scalinate, e da una zona moderna, sviluppatasi più in basso. Alle sue spalle si eleva la vetta del monte Pellecchia: questa, tra le cime più intatte e selvagge della catena dei monti Lucretili, domina, con i suoi 1.368 metri di quota, vaste praterie erbose destinate al pascolo allo stato brado e, più in basso, lunghi filari di olivi fra cui serpeggia il torrente Licenza. Tra le specie faunistiche ormai rare altrove è da segnalare la presenza, negli anfratti più dirupati e solitari, dell’aquila reale, del falco pellegrino e della coturnice grigio-azzurra, col becco e le zampe rosse. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è “troncato” da una fascia azzurra “diminuita”: in alto è raffigurato, su fondo dorato, un castello rosso merlato “alla guelfa” e munito di tre torri; in basso campeggia una banda d’oro, “diminuita” e “ondata”, su uno sfondo di colore rosso.