Descrizione
Comune di montagna, di origine antica, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il settore industriale e incrementato i servizi. I lennesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono tutti concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio disegna un profilo geometrico vario e articolato, con notevoli variazioni altimetriche, e gode di una splendida vista sulla punta di Bellàgio. L'abitato occupa una profonda insenatura chiusa ai lati dal promontorio di Làvedo e dalla punta di Portezza; l'istmo che unisce il promontorio di Làvedo ai rilievi retrostanti è di origine alluvionale, formato con ogni probabilità da un improvviso mutamento del corso del torrente Perlana che, secondo un'antica tradizione, avrebbe sommerso parte dell'abitato di Lenno. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, sono raffigurate tre colonne rosse che sostengono un architrave, anch'esso rosso; il tutto è posato su una pianura azzurra solcata da flutti d'argento ed è sormontato da una stella azzurra a sei raggi.
Storia
Un'antica tradizione riferisce il toponimo all'isola di Lemnos, collegandolo ai coloni greci portati sul lago di Como da Giulio Cesare; non è escluso tuttavia che derivi da un personale latino ALENUS. L'abitato è di origine romana, come testimonia il rinvenimento di numerose tombe a cappuccina, di resti di mura con condotti in cotto e di due rocchi di colonne corinzie (questi ultimi ripescati nei bassi fondali antistanti l'abitato). Qui si trovava, secondo gli storici comaschi del XVI e del XVII secolo, la villa di Plinio il Giovane, che la descrisse collocandola in un ambiente molto simile e la chiamò "Commedia" in contrapposizione ad un'altra sua residenza, "Tragedia", esposta alle intemperie. Con la diffusione del Cristianesimo la chiesa di Santo Stefano fu una delle prime plebane matrici. Prese parte alla decennale guerra che oppose Como a Milano agli inizi del XII secolo e alla fine del XV secolo divenne feudo di Antonio Maria Sanseverino. Nel 1787 il cardinale Angelo Maria Durini vi costruì la propria residenza che, durante il Risorgimento, con i nuovi proprietari (i conti Porro Lambertenghi) ospitò Silvio Pellico, precettore dei giovani della nobile famiglia prima che venisse arrestato. Dell'originaria struttura romanica (XI-XII secolo) la parrocchiale di Santo Stefano conserva la sola cripta, a tre navate, con colonne e capitelli dell'ottavo e del nono secolo; accanto sorge il battistero che ricalca la pianta dell'antica chiesa paleocristiana. Origine romanica hanno anche la chiesa di Sant'Andrea e il monastero dell'Acquafredda: quest'ultimo deriva il nome da una sorgente che si trova nelle vicinanze e fu fondato dai monaci cistercensi nel 1142; nel 1527 venne distrutto per scovare dei briganti che, cacciati i monaci, ne avevano preso possesso; ricostruito tra il XVII e il XVIII secolo, fu abbattuto da Giuseppe II nel 1785.
Economia
Le attività tradizionali dell'agricoltura e dell'allevamento (bovini, caprini e soprattutto avicoli) hanno lentamente ceduto il passo al settore secondario, all'interno del quale sono presenti un'affermata industria di apparecchi di misurazione e di controllo e altre minori che operano nei comparti edile, alimentare, dell'abbigliamento, del legno, chimico e cantieristico; piuttosto sviluppato è il turismo, anche residenziale, che si avvale di una struttura ricettiva articolata, che offre possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. Il servizio bancario e la rete commerciale completano il quadro delle attività del terziario. Conta, tra le strutture destinate all'arricchimento culturale, una biblioteca. Le strutture scolastiche garantiscono l'istruzione primaria e comprendono un istituto tecnico per geometri; quelle sanitarie consistono in una farmacia e in una clinica.
Relazioni
Il clima mite, che nella zona pianeggiante favorisce la crescita di ulivi, alberi da frutta e fiori, e il suggestivo paesaggio in cui è immerso l'abitato (il cardinale Angelo Maria Durini definì l'insenatura presente "golfo di Venere") hanno incrementato le sue potenzialità turistiche; queste ultime, unitamente all'offerta di opportunità lavorative, attirano discreti flussi di visitatori e di manodopera. Nonostante ciò i rapporti con i centri limitrofi risultano, nel complesso, poco rilevanti; tuttavia, la popolazione è continuamente costretta a rivolgersi altrove per usufruire dei servizi e delle strutture non disponibili sul posto. La festa del Patrono, Santo Stefano, si celebra il 26 dicembre.
Località
Acquafredda, Era, Lago di Como, Molgisio
- Popolazione 0
- Lat 45° 58' 19,65'' 45.97212500
- Long 9° 11' 34,3'' 9.19278611
- CAP 22016
- Prefisso 0344
- Codice ISTAT 013125
- Codice Catasto E525
- Altitudine slm 209 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno E/2366 - Superficie 9.65 Km2
- Densità 0,00 ab/Km2
- Sismicità Zona
- Alba 07:40
- Tramonto 16:39