itala

Descrizione

Piccola comunità di montagna di origine medievale; la sua economia, basata su attività produttive tradizionali, quali l’agricoltura e la silvicoltura, è sostenuta anche da un modesto movimento turistico. La comunità dei grauneri, che presenta un indice di vecchiaia elevato, risiede esclusivamente nel capoluogo comunale. Il territorio è caratterizzato per la maggior parte dai colori cupi della vegetazione alpina; il ripido declivio che dall’abitato degrada verso il torrente Avisio reca invece l’impronta lasciata dalla secolare azione dell’uomo, che con un faticoso e tenace lavoro di dissodamento e disboscamento ne ha ricavato campi terrazzati e li ha adibiti alla coltivazione della vite. L’abitato, situato alle pendici di un rilievo montuoso, il dosso del Colle, conserva la struttura urbanistica tipica della Valle di Cembra, con porticati, slarghi dotati di fontane e case massicce, addossate le une alle altre e abbellite da balconi fioriti.

Storia

È comune autonomo dal 1952, dopo essere stata aggregata a Grumes dal 1928. Il toponimo potrebbe essere una forma contratta del vocabolo latino CORONA; potrebbe anche derivare da GRAVA, ‘mucchio di sassi, ghiaia’, con il suffisso -ONE, di valore accrescitivo o collettivo. Nel 1307 è attestato “in Grauno” mentre nel 1391 in documenti in tedesco si trova “Kraun, Graun”. Fu fondata nel medioevo probabilmente dai contadini inviati dai conti di Segonzano a colonizzare questi luoghi. Come quasi tutti i comuni situati lungo la sponda destra della Valle di Cembra appartenne alla giurisdizione di Königsberg. Durante il Settecento fu protagonista di una dura disputa con la vicina Grumes per questioni territoriali; la contesa si risolse nel 1775. Dopo la Rivoluzione francese e gli sconvolgimenti dell’epoca napoleonica tutta la zona conobbe diverse dominazioni: quella bavarese, quella italiana, di nuovo l’austriaca, sancita dal congresso di Vienna. Ci fu, poi, la prima guerra mondiale; alla sua fine, nel 1918, il territorio passò definitivamente alla sovranità italiana, ben delimitata, in seguito, dall’autonomia provinciale. Domina l’abitato la parrocchiale di S. Martino, citata per la prima volta nel Trecento ma rimaneggiata nell’Ottocento; all’interno custodisce un altare ligneo barocco e una pala raffigurante la Madonna del Carmelo e i Santi.

Economia

È provvista degli ordinari uffici municipali e postali e di una sede dei vigili del fuoco. Le caratteristiche dell’economia locale determinano fenomeni di pendolarismo e favoriscono l’esodo delle nuove generazioni. In attesa di un ulteriore sviluppo della vocazione turistica dei luoghi, le principali fonti di reddito sono rappresentate dall’industria del legname, che trae alimento dalla presenza di vasti boschi, e dalla coltivazione di vite e ortaggi. Il quadro economico è completato da alcuni esercizi commerciali e da sportelli bancari. Lamenta diverse carenze: è infatti completamente priva di strutture scolastiche, culturali e sanitarie, per le quali la cittadinanza è costretta a recarsi nei centri vicini.

Relazioni

Meta di turismo di transito discretamente frequentata, organizza uno dei carnevali più famosi e caratteristici della provincia. I festeggiamenti, che attirano un gran numero di visitatori, hanno inizio il giorno dopo l’Epifania, quando alle fontane vengono appesi piccoli pini; nei giorni che precedono il martedì grasso un maestoso albero di pino, il più grande dei dintorni, viene abbattuto e portato nell’abitato; l’ultimo giorno di carnevale, addobbato con paglia e pneumatici vecchi, fa da cornice a una rappresentazione popolare, ricca di allusioni a fatti e personaggi locali, e a uno scherzoso “processo”, in cui il “colpevole”, solitamente l’ultimo sposo dell’anno precedente, viene condannato a battezzarlo. Il pino, divenuto personificazione del carnevale, viene poi trasportato e issato su una piccola altura fuori dell’abitato, chiamata “Busa del Carneval”, e incendiato. Un tempo osservando le scintille del falò si era soliti trarre auspici sull’andamento futuro dei raccolti. Il Patrono S. Martino, si festeggia l’11 novembre.

Località

INFO
  • Popolazione 144
  • Lat 46° 13' 46,31'' 46.22953056
  • Long 11° 17' 52,28'' 11.29785556
  • CAP 38030
  • Prefisso 0461
  • Codice ISTAT 022094
  • Codice Catasto E150
  • Altitudine slm 976 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: nessun limite
    F/3913
  • Superficie 7.3 Km2
  • Densità 19,73 ab/Km2
  • Sismicità Zona 4
  • Alba 07:30
  • Tramonto 16:31
Contatti
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ODV
NomeIndirizzo
ASILO INFANTILE CASTELLO DI FIEMMEVIA LATEMAR 2
ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI DEL SANGUE E DEL PLASMAFRAZ MOLINA PIAZZA VERDI 7
ASSOCIAZIONE ZIANO INSIEME ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALEPIAZZA 4 NOVEMBRE 1
BAMBI ASSOCIAZIONE BAMBINO MALATO ONLUSVIA SEGHERIE 30
COOPERATIVA OLTRE S.C. SOCIALE O.N.L.U.S.VIA LATEMAR 1/A INT 4
CORPO DEI VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI DI ZIANO DI FIEMMEVIA BOSIN 2/C
CORPO VIGILI DEL FUOCO DI GIOVOFRAZ VERLA DI GIOVO VIA PIUCHERA 1
CORPO VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI DI GRUMESVIA FONTANA
CORPO VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI DI VALDAVIA BUSNA N 5/D
CORPO VOLONTARIO DEI VIGILI DEL FUOCO DI LISIGNAGOVIA SALINA 18
CORPO VOLONTARIO VIGILI DEL FUOCO DI ROVERE' DELLA LUNAVIA ROMA 20
DI.CAVIA SCARIAN 27
ASSOCIAZIONE ZIANO INSIEME ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALEPIAZZA 4 NOVEMBRE 1
BAMBI ASSOCIAZIONE BAMBINO MALATO ONLUSVIA SEGHERIE 30
COOPERATIVA OLTRE S.C. SOCIALE O.N.L.U.S.VIA LATEMAR 1/A INT 4
CORPO DEI VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI DI ZIANO DI FIEMMEVIA BOSIN 2/C
CORPO VIGILI DEL FUOCO DI GIOVOFRAZ VERLA DI GIOVO VIA PIUCHERA 1
CORPO VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI DI GRUMESVIA FONTANA
CORPO VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI DI VALDAVIA BUSNA N 5/D
CORPO VOLONTARIO DEI VIGILI DEL FUOCO DI LISIGNAGOVIA SALINA 18
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DI.CAVIA SCARIAN 27
GRUPPO MISSIONARIO SAN VALENTINOPIAZZA SAN VALENTINO 15 PALU
ORATORIO PARROCCHIALE VERLA DI GIOVOVIA DELL' ORATORIO 7 VERLA
SCUOLA MATERNA DI FAVERVIA PERLAIA 17
SCUOLA MATERNA SAN GIOVANNI BOSCOPIAZZA ITALIA 8
SCUOLA MATERNA VARESCO MARGHERITAPIAZZA CHIESA 6
TERRE ALTRE ? SOCIETA' COOPERATIVA SOCIALE AGRICOLAVIA LATEMAR 1/A
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