Centro montano, di origini incerte, che alle tradizionali attività agricole ha affiancato modeste iniziative industriali. I galatresi, con un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in numerosissime case sparse. Il territorio, in cui sgorga una sorgente di acqua minerale, detta di Sant’Elia, ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.143 metri di quota; l’area Acqua Rugiada è in contestazione con Grotteria. L’abitato, con un pittoresco nucleo di vecchie case, ricco di vicoli e gradinate, mostra segni di espansione edilizia; situato in una ridente posizione, ai piedi di una montagna boscosa, ha un andamento plano-altimetrico leggermente vario. Lo stemma comunale, troncato semipartito, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nella prima sezione, azzurra, si rappresenta un vescovo nell’atto di benedire, mentre trattiene un pastorale d’oro; il secondo campo, argenteo, racchiude un leone nero coronato che impugna uno scudo, timbrato da una corona d’oro a cinque punte: nel primo e quarto campo spicca un giglio d’oro su fondo azzurro, mentre il secondo e terzo riquadro sono costituiti da pali rossi e dorati. La terza partizione, infine, è troncata: vi sono raffigurati, su sfondo aureo e rosso rispettivamente, un leone nero coronato e un’inferriata d’argento.