Descrizione

Comune sparso della Garfagnana, di origine medievale, è uno dei più piccoli paesi agricoli della Toscana. I giuncugnanesi presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato e sono concentrati prevalentemente a Magliano, che ospita la sede comunale, nonché a Càpoli, Ponteccio e Varliano, oltre che nel centro da cui il comune prende il nome. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con un'escursione altimetrica molto rilevante, ed il paesaggio montano che lo caratterizza, ricco di boschi di faggio, quercia e castagno, è tra i più suggestivi dell'intera zona; il clima è caratterizzato da estati fresche e ventilate ed inverni lunghi e rigidi. L'amenità del luogo e la serenità dell'aria salubre sono ben rappresentate nello stemma comunale da una pianta fiorita, una giunchiglia, posta sulla sommità di un colle verdeggiante.

Comune sparso della Garfagnana, di origine medievale, è uno dei più piccoli paesi agricoli della Toscana. I giuncugnanesi presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato e sono concentrati prevalentemente a Magliano, che ospita la sede comunale, nonché a Càpoli, Ponteccio e Varliano, oltre che nel centro da cui il comune prende il nome. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con un'escursione altimetrica molto rilevante, ed il paesaggio montano che lo caratterizza, ricco di boschi di faggio, quercia e castagno, è tra i più suggestivi dell'intera zona; il clima è caratterizzato da estati fresche e ventilate ed inverni lunghi e rigidi. L'amenità del luogo e la serenità dell'aria salubre sono ben rappresentate nello stemma comunale da una pianta fiorita, una giunchiglia, posta sulla sommità di un colle verdeggiante.

Storia

Le prime notizie sugli insediamenti rinvenuti nel comune risalgono al 793 e sono inserite negli atti dell'Archivio Arcivescovile di Lucca. Poco si sa della storia medievale: alcune fonti risalenti al 1376 parlano della frazione di Magliano come parte della Lunigiana, mentre è certo che il comune passò nelle mani degli Estensi nel XV secolo e che vi rimase fino all'unificazione d'Italia. Altra notizia certa riguarda l'epidemia di tifo che colpì e devastò l'intera zona nel 1631. Tra i monumenti degni di segnalazione si ricordano: la chiesa romanica di Magliano, che conserva le reliquie dei martiri Giusto ed Emiliano, e la parrocchiale di Ponteccio, che fu edificata nel medioevo, rimaneggiata nel XVIII secolo e poi ricostruita nel secolo XIX. La peculiarità del territorio, che non consente sviluppo industriale, è stata la causa principale delle migrazioni che hanno interessato questo comune già dai secoli passati. Attualmente la popolazione risulta addirittura dimezzata rispetto a quella dell'immediato dopoguerra.

Le prime notizie sugli insediamenti rinvenuti nel comune risalgono al 793 e sono inserite negli atti dell'Archivio Arcivescovile di Lucca. Poco si sa della storia medievale: alcune fonti risalenti al 1376 parlano della frazione di Magliano come parte della Lunigiana, mentre è certo che il comune passò nelle mani degli Estensi nel XV secolo e che vi rimase fino all'unificazione d'Italia. Altra notizia certa riguarda l'epidemia di tifo che colpì e devastò l'intera zona nel 1631. Tra i monumenti degni di segnalazione si ricordano: la chiesa romanica di Magliano, che conserva le reliquie dei martiri Giusto ed Emiliano, e la parrocchiale di Ponteccio, che fu edificata nel medioevo, rimaneggiata nel XVIII secolo e poi ricostruita nel secolo XIX. La peculiarità del territorio, che non consente sviluppo industriale, è stata la causa principale delle migrazioni che hanno interessato questo comune già dai secoli passati. Attualmente la popolazione risulta addirittura dimezzata rispetto a quella dell'immediato dopoguerra.

Economia

La sua particolare ubicazione consente agli abitanti di condurre una vita calma ed appartata, la cui qualità, comunque, non si discosta di molto dai valori medi, malgrado il ristagno economico e la debole capacità di crescita della comunità comunale. L'agricoltura, che occupa una buona parte della popolazione residente, rimane l'attività predominante: vi si coltivano cereali, castagne, patate e alcuni particolari pascoli, anche se limitati, consentono di produrre formaggi tra i più rinomati della Garfagnana. Il resto della popolazione trova occupazione nell'edilizia. Le strutture scolastiche esistenti consentono di frequentare esclusivamente le classi elementari, mentre mancano strutture per la diffusione della cultura, fatta eccezione per la biblioteca comunale. Nel tempo libero, c'è la possibilità di praticare il tennis.

La sua particolare ubicazione consente agli abitanti di condurre una vita calma ed appartata, la cui qualità, comunque, non si discosta di molto dai valori medi, malgrado il ristagno economico e la debole capacità di crescita della comunità comunale. L'agricoltura, che occupa una buona parte della popolazione residente, rimane l'attività predominante: vi si coltivano cereali, castagne, patate e alcuni particolari pascoli, anche se limitati, consentono di produrre formaggi tra i più rinomati della Garfagnana. Il resto della popolazione trova occupazione nell'edilizia. Le strutture scolastiche esistenti consentono di frequentare esclusivamente le classi elementari, mentre mancano strutture per la diffusione della cultura, fatta eccezione per la biblioteca comunale. Nel tempo libero, c'è la possibilità di praticare il tennis.

Relazioni

Potendo contare su un indiscutibile patrimonio di risorse paesaggistiche, tra cui le suggestive panoramiche sulle Apuane, come pure sulla natura incontaminata, la località ha avuto la possibilità di affermarsi come meta turistica, cosicché durante l'estate i villeggianti affollano le borgate che fanno parte del comprensorio comunale e le ripide e strette vie fra le poche case addossate le une alle altre, che costituiscono il nucleo abitato del capoluogo. Nei lunghi inverni invece rimane solamente la popolazione anziana, mentre i giovani emigrano verso le zone industriali toscane e liguri. La festa del Patrono Sant'Antonino si celebra il 2 settembre.

Potendo contare su un indiscutibile patrimonio di risorse paesaggistiche, tra cui le suggestive panoramiche sulle Apuane, come pure sulla natura incontaminata, la località ha avuto la possibilità di affermarsi come meta turistica, cosicché durante l'estate i villeggianti affollano le borgate che fanno parte del comprensorio comunale e le ripide e strette vie fra le poche case addossate le une alle altre, che costituiscono il nucleo abitato del capoluogo. Nei lunghi inverni invece rimane solamente la popolazione anziana, mentre i giovani emigrano verso le zone industriali toscane e liguri. La festa del Patrono Sant'Antonino si celebra il 2 settembre.

Località

Capoli, Castelletto, Gragna, Magliano, Monte Tondo, Ponteccio, Varliano

Capoli, Castelletto, Gragna, Magliano, Monte Tondo, Ponteccio, Varliano