Descrizione
Piccola comunità collinare, di origine nuragica, la cui economia si basa sull’agricoltura e sulla pastorizia. I genuresi, che presentano un indice di vecchiaia molto superiore alla media, vivono tutti nel capoluogo comunale. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate: si raggiungono i 565 metri di quota. L’abitato si sviluppa in una forma irregolare aggregando vasti isolati: ne deriva un insieme articolato in cui le uniche determinanti sono rappresentate dai tracciati viari esterni che, penetrando nell’abitato determinano un polo centrale di convergenza da cui si sviluppano le espansioni successive. Le costruzioni tradizionali sono realizzate con i “ladiri” (mattoni a secco di fango e paglia) nella parte alta e nei timpani, mentre nei piani terra sono realizzate con pietrame scuro di origine vulcanica (basalto e andesite), appena sbozzati e irregolari.
Storia
L’origine del toponimo è da attribuire allo stato linguistico protosardo. Sebbene non si conosca la data di fondazione del borgo, il rinvenimento nel territorio di tracce di nuraghi ormai scomparsi, tra cui quello di Santu Marcu, vicino al quale sono stati rinvenuti abbandonati massi di crollo e frammenti di embrici e di vasellame vario, testimonia che il luogo fu frequentato fin dall’antichità. In età spagnola fu incorporata nella curatoria di Marmilla del Giudicato di Arborea e poi nel marchesato di Oristano. Nel 1477 passò alla contea di Quirra e, dal 1798 al 1839, appartenne agli Osorio de la Cueva. Dal 1928 al 1958 venne aggregata al comune di Tuili. Interessante sotto il profilo storico-architettonico è la parrocchiale di Santa Maria, che conserva alcune cappelle cinque-seicentesche con interessanti motivi decorativi. Tra queste degna di nota è quella di Nostra Signora del Carmine, in stile gotico, anche se alcune decorazioni sono di chiaro gusto rinascimentale. Da menzionare anche il coro e le cappelle del Sacro Cuore e di Nostra Signora delle Grazie, risalenti a metà Seicento, nonché il fonte battesimale, del primo Seicento. Sul territorio comunale si trovano numerosi siti archeologici, quali: il complesso nuragico San Marco, il nuraghe “Perdu Cadeddu”, il nuraghe “Maghia-Sattaia”, il nuraghe “Sa Corti de sa Mandara”.
Economia
Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dei normali servizi municipali e postali; va però segnalata la presenza della Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite e olivo e con l’allevamento di suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Non vi è stato praticamente alcuno sviluppo industriale data l’esiguità numerica della popolazione, costituita per lo più da anziani. Il terziario si compone di una modesta rete distributiva, ma necessita di servizi più qualificati, come quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Mancano scuole di ogni ordine e grado; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca comunale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.
Relazioni
Sebbene non figuri tra le mete turistiche più frequentate della zona, richiama comunque l’attenzione di numerosi visitatori cui offre la possibilità di compiere escursioni sull’altopiano della Giara di Gesturi, da cui si può godere di un magnifico paesaggio. Molto sentito è, inoltre, il legame con la tradizione, testimoniato dalle molteplici manifestazioni che vi si svolgono nel corso dell’anno. Tra queste si segnalano: la festa di San Marco, il 15 aprile; la festa di Santa Maria del Monserrato “Sa Munzerrada”, il 7-8 settembre; la festa di San Dorino, la sagra “Pani e casu e binu a rasu” e il palio degli asini, il 6 agosto. Tra le specialità gastronomiche meritano di essere citati i dolci di mandorle “gattòu”, “amarettus”, e “pani ‘e saba” nonché i classici arrosti sardi comuni a tutti i centri agro-pastorali. La festa patronale, dedicata alla Natività di Maria Vergine, si celebra l’8 settembre.
Località
- Popolazione 336
- Lat 39° 44' 37,33'' 39.74370278
- Long 8° 55' 26,89'' 8.92413611
- CAP 09020
- Prefisso 070
- Codice ISTAT 106005
- Codice Catasto D970
- Altitudine slm 243 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/11 al 31/03 per 10 ore/giorno C/1293 - Superficie 7.55 Km2
- Densità 44,50 ab/Km2
- Sismicità Zona 4
- Alba 07:24
- Tramonto 16:58