Descrizione

Piccola comunità collinare, di origine medievale, con un’economia prevalentemente agricola. La maggior parte dei gavazzanesi, il cui indice di vecchiaia è raramente riscontrabile, vive nel capoluogo comunale; il resto della popolazione vive nell’aggregato urbano minore di Santa Maria di Castiglione. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate, che vanno da un minimo di 251 a un massimo di 335 metri sul livello del mare. L’abitato si trova in posizione elevata da cui si gode un panorama sulla piana sottostante. Lo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è attraversato da tre bande d’argento, accompagnate da una torre d’oro, merlata alla guelfa, posta al centro dello scudo.

Piccola comunità collinare, di origine medievale, con un’economia prevalentemente agricola. La maggior parte dei gavazzanesi, il cui indice di vecchiaia è raramente riscontrabile, vive nel capoluogo comunale; il resto della popolazione vive nell’aggregato urbano minore di Santa Maria di Castiglione. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate, che vanno da un minimo di 251 a un massimo di 335 metri sul livello del mare. L’abitato si trova in posizione elevata da cui si gode un panorama sulla piana sottostante. Lo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è attraversato da tre bande d’argento, accompagnate da una torre d’oro, merlata alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GUELFA'>guelfa</a>, posta al centro dello scudo.

Storia

Il toponimo sembra derivare dalla particolare caratteristica del suo insediamento di trovarsi in prossimità di un colle scosceso. Infatti, la voce dialettale “gavas” indica ‘gozzo’, ma anche ‘dosso, groppa collinosa’. Le prime attestazioni, riscontrate a partire dall’XI secolo, sono quelle di “Gavaza”, “Gavaçola”, e “Gavazana”. Quest’ultima ha permesso agli studiosi di escludere la proposta derivazione del toponimo dal nome personale romano CAPATIUS. Le sue origini risalgono all’epoca medievale. I primi riferimenti storici provengono da un documento datato 1043. Successivamente appartenne all’episcopato di Tortona, sotto la cui giurisdizione restò diversi secoli. Come molti altri paesi della zona, anch’essa venne inglobata nei territori dei Savoia nel corso del XVIII secolo. Alla vigilia della battaglia napoleonica di Marengo venne duramente saccheggiata dai francesi. Durante il periodo fascista perse la sua autonomia e venne aggregata al vicino comune di Cassano, con cui formò, per circa vent’anni, un’unica entità territoriale. Tra le poche vestigia del suo passato degna di nota è la parrocchiale di San Martino, eretta nel 1867 sullo stesso sito precedentemente occupato da un castello andato poi distrutto. Venne ridecorata nel 1942.

Il toponimo sembra derivare dalla particolare caratteristica del suo insediamento di trovarsi in prossimità di un colle scosceso. Infatti, la voce dialettale “gavas” indica ‘gozzo’, ma anche ‘dosso, groppa collinosa’. Le prime attestazioni, riscontrate a partire dall’XI secolo, sono quelle di “Gavaza”, “Gavaçola”, e “Gavazana”. Quest’ultima ha permesso agli studiosi di escludere la proposta derivazione del toponimo dal nome personale romano CAPATIUS. Le sue origini risalgono all’epoca medievale. I primi riferimenti storici provengono da un documento datato 1043. Successivamente appartenne all’episcopato di Tortona, sotto la cui giurisdizione restò diversi secoli. Come molti altri paesi della zona, anch’essa venne inglobata nei territori dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a> nel corso del XVIII secolo. Alla vigilia della battaglia napoleonica di Marengo venne duramente saccheggiata dai francesi. Durante il periodo fascista perse la sua autonomia e venne aggregata al vicino comune di Cassano, con cui formò, per circa vent’anni, un’unica entità territoriale. Tra le poche vestigia del suo passato degna di nota è la parrocchiale di San Martino, eretta nel 1867 sullo stesso sito precedentemente occupato da un castello andato poi distrutto. Venne ridecorata nel 1942.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio e, per l’assenza sul posto della stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. Il settore primario, la principale fonte di ricchezza della popolazione, è presente soprattutto con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi e uva; si pratica anche l’allevamento di avicoli. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado, compresa una biblioteca per l’arricchimento culturale. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario localmente non è assicurato alcun tipo di servizio.

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio e, per l’assenza sul posto della stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. Il settore primario, la principale fonte di ricchezza della popolazione, è presente soprattutto con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi e uva; si pratica anche l’allevamento di avicoli. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado, compresa una biblioteca per l’arricchimento culturale. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario localmente non è assicurato alcun tipo di servizio.

Relazioni

Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali, tra cui i pregiati vini della zona, ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta ogni giorno a raggiungere le aree limitrofe più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario sono abbastanza intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Non si registrano manifestazioni di rilievo. Il Patrono, San Martino, si festeggia l’11 novembre.

Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali, tra cui i pregiati vini della zona, ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta ogni giorno a raggiungere le aree limitrofe più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario sono abbastanza intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Non si registrano manifestazioni di rilievo. Il Patrono, San Martino, si festeggia l’11 novembre.

Località

Santa Maria di Castiglione

Santa Maria di Castiglione