Descrizione
Centro di montagna, di origine antica, che mostra un quadro economico essenzialmente industriale. La comunità dei zoldani presenta un indice di vecchiaia chiaramente superiore alla media e abita per la maggior parte nel capoluogo comunale oltre che nelle località di Dont, Fornesighe, Pralongo, Ciamber, Soccampo, Sottolerive e Villanova. L’orografia del territorio presenta rilevanti variazioni altimetriche e un profilo geometrico vario. Oltre la metà della superficie territoriale è occupata da una fitta vegetazione boschiva. Da sempre il territorio è stato vittima di devastanti episodi alluvionali e franosi, l’ultimo verificatosi nel 1966 con la violenta inondazione del torrente Maè. Alle spalle dell’abitato si ergono maestose le vette dolomitiche del Pelmo, del Civetta, della Staulanza e del Bosconero. Il nucleo abitato si compone ancora di qualche caratteristico esempio di architettura rustica con i particolari ballatoi in legno intarsiato e i tipici “taibà”, i rustici affiancati alle abitazioni. Una forte espansione edilizia dovuta anche all’iniziativa di qualche emigrante ha fatto nascere nuove abitazioni in armonia con il contesto urbanistico e ambientale.
Storia
Non rimangono tracce di insediamenti stabili appartenenti al periodo paleoveneto, il che porta a considerare che la nascita della prima comunità sia riferibile all’epoca romana e precisamente al II secolo d.C. Durante la conquista territoriale dei romani furono costruite numerose arterie stradali che avevano un duplice scopo economico e militare. Alla colonizzazione romana subentrarono le prime invasioni barbariche e nel X secolo entrò a far parte del vescovado di Belluno. Fu un periodo questo animato dalla lotta per le investiture che portò alla costruzione di numerose fortezze e torri di guardia a difesa dei percorsi stradali e degli abitati. AEzzelino III da Romano si deve la costruzione di uno di questi castelli, tanto che la località dove sorgeva il maniero porta ancora oggi il nome di Castel de Roman. La signoria dei da Romano fu seguita dal dominio dei Caminesi, quindi rimase a lungo sotto la sfera d’influenza di Belluno e di Venezia. La sua posizione di passaggio la rese protagonista delle ricorrenti scorrerie degli eserciti avversari di Venezia, soprattutto in seguito al rinvenimento di importanti miniere di ferro che rappresentavano una grande ricchezza locale ma anche una forte attrazione per i signori locali e stranieri che tentarono più di una volta di impadronirsene. L’estrazione del ferro e la successiva lavorazione nelle fucine permetteva infatti di costruire le armi e produsse la nascita di un eccellente artigianato legato alla produzione di articoli in ferro. L’edificio più interessante è la chiesa di S. Floriano in stile gotico, contenente al suo interno pregiate opere di artisti locali.
Economia
L’apparato amministrativo locale si compone oltre che degli uffici del municipio e delle poste, anche della Pro Loco. L’agricoltura è stata completamente abbandonata dalla popolazione locale che si dedica ormai soltanto all’allevamento di bovini, suini e avicoli. La forza lavoro è invece convogliata per la maggior parte nel settore dell’industria, specializzata nella lavorazione del legno, nella fabbricazione di strumenti ottici e fotografici e nell’edilizia. Tra i servizi connessi al terziario si segnala quello bancario e una discreta rete distributiva. Le strutture sociali garantiscono la presenza della casa di riposo, mentre le strutture culturali sono rappresentate dalla biblioteca e dal museo del Chiodo. Le uniche scuole del posto sono quelle dell’obbligo e non compaiono impianti sportivi o strutture per il tempo libero. La capacità ricettiva si basa su un notevole servizio di ristorazione e di soggiorno, mentre il servizio sanitario è garantito dalla farmacia locale.
Relazioni
La riscoperta dell’ambiente naturale e la valorizzazione degli angoli caratteristici dell’abitato, oltre alla vicinanza alle spettacolari Dolomiti permettono di incrementare il turismo che già contribuisce abbastanza a migliorare l’economia di tale stazione. Quest’ultima ha stretto intensi rapporti soprattutto con la città di Belluno, considerata un punto di riferimento per i servizi. Non si svolgono nella zona particolari eventi di folclore. Il Patrono, Sant’Antonio, si festeggia il 17 gennaio.
Località
Bosconero, Ciamber, Cime di Mezzodì, Dont, Fornesighe, Pralongo, San Sebastiano, Soccampo, Sottolerive, Villanova
- Popolazione 2.330
- Lat 46° 20' 53,41'' 46.34816944
- Long 12° 10' 51,70'' 12.18102778
- CAP 32012
- Prefisso 0437
- Codice ISTAT 025024
- Codice Catasto D726
- Altitudine slm 848 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: nessun limite F/3956 - Superficie 79.79 Km2
- Densità 29,20 ab/Km2
- Sismicità Zona 3
- Alba 07:27
- Tramonto 16:27