Comune di montagna, di probabili origini antiche, con una struttura economica impostata sulle attività tradizionali dell’agricoltura e dell’allevamento ma proiettata con un certo slancio verso quelle turistiche. Solo una piccola parte dei faorani (nella dizione dialettale il nome del comune è “Faoro”), che fanno registrare un indice di vecchiaia nella media, risiede nell’aggregato urbano elementare di Ponciach –insediamento turistico-residenziale– e in case sparse sui fondi; la stragrande maggioranza della comunità, infatti, vive concentrata nel capoluogo comunale. Nel territorio comunale si trovano prati umidi e torbiere (Castion, Prati di Monte), residuo dei numerosi laghetti che si formarono dopo l’ultima glaciazione nelle cavità lasciate libere dai ghiacci –tali specchi d’acqua furono in seguito gradualmente riempiti dalla vegetazione igrofila, il cui accumulo diede poi il via al processo di intorbamento–. L’abitato, disteso lungo un’importante arteria viaria, da cui si dipartono caratteristici vicoli, è diviso in due rioni, Cort e Vinch, ciascuno con propria fontana e piazza, e conserva tipiche abitazioni di pietra, dotate di sovrastrutture lignee e androni, detti “frone”. Alle sue spalle si eleva il monte Avvoltoio mentre dal lato opposto si distendono regolari filari di vite che degradano verso la sponda del torrente Avisio, oltre il quale si scorgono le piramidi di terra, il castello e l’abitato del comune di Segonzano.