Descrizione

Comune di montagna di assetto medievale, le cui origini sono da ricondurre fra la fine dell’età antica e l’alto medioevo. L’economia, scarsamente sviluppata, verte principalmente sui settori primario e secondario. La comunità dei faedani, o faedri, fa registrare un indice di vecchiaia nella media. Sebbene la maggioranza della popolazione risieda nel capoluogo comunale, un numero non modesto di famiglie è sparso anche nel resto del territorio; è in atto una forte espansione edilizia, in conseguenza della quale la località Masetto si è fusa con l’aggregato omonimo del comune di San Michele all’Adige. Il profilo geometrico del territorio mostra variazioni altimetriche accentuate. Ciò è dovuto alla presenza dei rilievi che circondano il verde e suggestivo altipiano su cui sorge l’abitato, che gode così di una lieve pendenza e di un profilo più dolce e regolare, abbellito da frutteti e vigneti.

Comune di montagna di assetto medievale, le cui origini sono da ricondurre fra la fine dell’età antica e l’alto medioevo. L’economia, scarsamente sviluppata, verte principalmente sui settori primario e secondario. La comunità dei faedani, o faedri, fa registrare un indice di vecchiaia nella media. Sebbene la maggioranza della popolazione risieda nel capoluogo comunale, un numero non modesto di famiglie è sparso anche nel resto del territorio; è in atto una forte espansione edilizia, in conseguenza della quale la località Masetto si è fusa con l’aggregato omonimo del comune di San Michele all’Adige. Il profilo geometrico del territorio mostra variazioni altimetriche accentuate. Ciò è dovuto alla presenza dei rilievi che circondano il verde e suggestivo altipiano su cui sorge l’abitato, che gode così di una lieve pendenza e di un profilo più dolce e regolare, abbellito da frutteti e vigneti.

Storia

L’etimologia del toponimo deriva dal latino FAGEUS ‘di faggio’, poi ‘faggio’, unito al suffisso -ĒTUM. Meno verosimile l’ipotesi per cui deriverebbe, secondo lo stesso modello e significato, da FAGUS seguito dal medesimo suffisso. La prima attestazione è del 1196 come “de Faedo”, “Faeduma”, “Faiedum”, e “Faye”. L’origine dell’insediamento umano è da porsi sicuramente in età antica, se si accetta la tradizione che vuole il Castello di Fagitana distrutto dai franchi nel 590. Durante il medioevo si assistette a un consolidamento dell’assetto urbanistico, anche grazie all’edificazione di un importante edificio religioso. Nel 1637 divenne curazia della prepositura di San Michele all’Adige. Nell’archivio parrocchiale sono conservate le testimonianze scritte di chi assistette alla tremenda tempesta del 1796, che distrusse i raccolti, e alle incursioni perpetrate nel 1797 dai francesi, che saccheggiarono le abitazioni e tiranneggiarono gli abitanti. Il più importante monumento dal punto di vista artistico e storico è sicuramente la chiesa di Sant’Agata: ricostruita al posto di un vecchio edificio nel ‘300 venne consacrata nel 1321. Nel ‘400 venne ristrutturata e assunse un assetto gotico. Il portale invece è di gusto rinascimentale. All’interno numerosi affreschi e dipinti: 9 scudi con insegne nobiliari, 14 affreschi sulla vita di Cristo e un ulteriore affresco raffigurante la Madonna col Bambino e altri Santi. La volta è a costoloni di gusto gotico. Sul campanile un affresco, ormai quasi illeggibile, rappresenta S. Cristoforo. La chiesa parrocchiale del redentore è invece molto più recente, essendo stata costruita fra il 1899 e il 1901. L’abitato ha conservato un aspetto rurale e severo, di aspetto gotico.

L’etimologia del toponimo deriva dal latino FAGEUS ‘di faggio’, poi ‘faggio’, unito al suffisso -ĒTUM. Meno verosimile l’ipotesi per cui deriverebbe, secondo lo stesso modello e significato, da FAGUS seguito dal medesimo suffisso. La prima attestazione è del 1196 come “de Faedo”, “Faeduma”, “Faiedum”, e “Faye”. L’origine dell’insediamento umano è da porsi sicuramente in età antica, se si accetta la tradizione che vuole il Castello di Fagitana distrutto dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TAA&parola=FRANCHI'>franchi</a> nel 590. Durante il medioevo si assistette a un consolidamento dell’assetto urbanistico, anche grazie all’edificazione di un importante edificio religioso. Nel 1637 divenne curazia della prepositura di San Michele all’Adige. Nell’archivio parrocchiale sono conservate le testimonianze scritte di chi assistette alla tremenda tempesta del 1796, che distrusse i raccolti, e alle incursioni perpetrate nel 1797 dai francesi, che saccheggiarono le abitazioni e tiranneggiarono gli abitanti. Il più importante monumento dal punto di vista artistico e storico è sicuramente la chiesa di Sant’Agata: ricostruita al posto di un vecchio edificio nel ‘300 venne consacrata nel 1321. Nel ‘400 venne ristrutturata e assunse un assetto gotico. Il portale invece è di gusto rinascimentale. All’interno numerosi affreschi e dipinti: 9 scudi con insegne nobiliari, 14 affreschi sulla vita di Cristo e un ulteriore affresco raffigurante la Madonna col Bambino e altri Santi. La volta è a costoloni di gusto gotico. Sul campanile un affresco, ormai quasi illeggibile, rappresenta S. Cristoforo. La chiesa parrocchiale del redentore è invece molto più recente, essendo stata costruita fra il 1899 e il 1901. L’abitato ha conservato un aspetto rurale e severo, di aspetto gotico.

Economia

Grazie al terreno adatto, è ancora praticata l’agricoltura, specie per quanto riguarda la coltivazione dei frutteti, degli orti e della vite, da cui si ottengono pregiati e apprezzati vini. L’allevamento, anch’esso favorito dalla presenza sul territorio di abbondanti pascoli, è abbastanza variegato e si occupa di bovini, avicoli, caprini ed equini. Il settore industriale si è specializzato nei comparti dell’alimentazione, del mobile e dell’edilizia. La rete commerciale e dei servizi, compreso quello bancario, è sufficiente. Presente la scuola elementare, mentre sono assenti strutture sociali, sanitarie, sportive e culturali; è quindi necessario spostarsi nei centri vicini per la fruizione di tutti i servizi annessi, soprattutto per quanto riguarda l’istruzione. Non mancano invece adeguate strutture alberghiere e per la ristorazione.

Grazie al terreno adatto, è ancora praticata l’agricoltura, specie per quanto riguarda la coltivazione dei frutteti, degli orti e della vite, da cui si ottengono pregiati e apprezzati vini. L’allevamento, anch’esso favorito dalla presenza sul territorio di abbondanti pascoli, è abbastanza variegato e si occupa di bovini, avicoli, caprini ed equini. Il settore industriale si è specializzato nei comparti dell’alimentazione, del mobile e dell’edilizia. La rete commerciale e dei servizi, compreso quello bancario, è sufficiente. Presente la scuola elementare, mentre sono assenti strutture sociali, sanitarie, sportive e culturali; è quindi necessario spostarsi nei centri vicini per la fruizione di tutti i servizi annessi, soprattutto per quanto riguarda l’istruzione. Non mancano invece adeguate strutture alberghiere e per la ristorazione.

Relazioni

Principale attrattiva del luogo è la bellezza del paesaggio, tipico della montagna atesina con i suoi boschi, i pascoli, gli altipiani e, grazie alla tradizione agricola, con i suoi frutteti e vigneti, punteggiati dai masi. Durante le stagioni più calde e temperate, quando il Rio Secco è asciutto, si può effettuare lungo il suo corso un’escursione non semplice ma molto interessante. Durante la salita si passa per il punto in cui il rio forma una cascata e che in periodo di secca è un dislivello roccioso molto suggestivo; in due ore si raggiunge l’abitato. Varie le feste che animano la vita locale: l’ultima domenica di carnevale, la festa patronale e la festa del Redentore, che si tiene nella terza domenica di luglio. La Patrona è Sant’Agata, festeggiata il 5 febbraio.

Principale attrattiva del luogo è la bellezza del paesaggio, tipico della montagna atesina con i suoi boschi, i pascoli, gli altipiani e, grazie alla tradizione agricola, con i suoi frutteti e vigneti, punteggiati dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TAA&parola=MASI'>masi</a>. Durante le stagioni più calde e temperate, quando il Rio Secco è asciutto, si può effettuare lungo il suo corso un’escursione non semplice ma molto interessante. Durante la salita si passa per il punto in cui il rio forma una cascata e che in periodo di secca è un dislivello roccioso molto suggestivo; in due ore si raggiunge l’abitato. Varie le feste che animano la vita locale: l’ultima domenica di carnevale, la festa patronale e la festa del Redentore, che si tiene nella terza domenica di luglio. La Patrona è Sant’Agata, festeggiata il 5 febbraio.

Località

Barco, Cadino, Masetto, Molini, Pineta

Barco, Cadino, Masetto, Molini, Pineta