Descrizione
Comune di montagna di origine medievale, le cui radici si perdono nella preistoria; la sua economia verte principalmente sull’attività industriale. I clozziani, che fanno registrare un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati principalmente nel capoluogo comunale, mentre la restante parte risiede in poche case sparse. Una situazione con tutta probabilità destinata a cambiamenti visibili, dato che è possibile riscontrare segni di espansione edilizia. Il territorio comunale abbraccia diversi rilievi, e il suo profilo è conseguentemente caratterizzato da variazioni altimetriche molto accentuate: si va infatti dai 591 ai 1.566 metri di altitudine. Il capoluogo comunale, invece, sorge su un lieve pendio, quasi disteso ai piedi del suo campanile, dalla caratteristica cuspide gotico-rinascimentale.
Storia
Le prime menzioni del toponimo risalgono al medioevo: nell’845 si ha il primo “de Clauze”, e successivamente “in plebe Clozi” e “Clauz”. Deriva dal personale latino CLAUDIUS, mentre non è confermata l’ipotesi di una derivazione da CLAUDERE. In dialetto è “Clòuz”. I primi insediamenti umani risalgono ad epoca preistorica. Due i castellieri presenti sul territorio: quello del Monte Ozol e quello, ormai scomparso, del Dosso della Croce. Una leggenda del posto vuole che Claudia, figlia di Augusto, sia stata mandata in esilio proprio in questi luoghi, e precisamente in quello che adesso è il Castel Fava, come punizione per la sua condotta alquanto licenziosa; la scoperta di una tomba, al cui interno si trovava uno scheletro ornato da preziosi ed antichi monili, ridiede lustro al racconto. Altre leggende narrano di tesori nascosti, custoditi dal diavolo, ma sono, queste, leggende nate da un evento storico realmente accaduto, e cioè l’assalto e la rapina perpetrati ai danni di Baldessarre Thun di Castelfondo durante le agitazioni popolari della cosiddetta “guerra rustica”. Sempre sul Dosso della Croce venivano raccolte le decime, come esigeva il modello sociale medievale fondato sulla rendita agricola. La chiesa di Santo Stefano, precedente al 1183, è stata modificata nel XV secolo e poi, nuovamente, nel 1575 e in epoche successive, fino a giungere all’attuale assetto, frutto del lavoro dell’architetto Efrem Ferrari, portato a termine durante la guerra, nel 1942. Di aspetto gotico è invece la chiesa di Santa Maria, che ospita un affresco sull’Adorazione dei Magi e un campanile pendente.
Economia
Sebbene in misura minore rispetto al settore secondario, è ancora praticata l’agricoltura, come testimonia il paesaggio ricco di frutteti che circonda l’abitato, ed è ancora praticato l’allevamento di bovini ed equini. Particolarmente pregiata la varietà di mele della Val di Non. Il settore industriale è l’elemento portante dell’economia della zona, soprattutto nei comparti dell’estrazione, dell’edilizia, dei mobili e del legno. La rete commerciale e di servizi può definirsi sufficiente, essendo presenti sul territorio il servizio bancario, adeguate strutture per la ristorazione e per il soggiorno, i vigili del fuoco e le scuole materna ed elementare. È invece necessario spostarsi altrove per accedere agli istituti di istruzione secondaria di secondo grado nonché per le strutture sanitarie.
Relazioni
La sua principale attrattiva è sicuramente riconducibile alla bellezza del territorio e alla possibilità di effettuare escursioni sui monti circostanti. Il Monte Ozol, in particolare, offre un panorama decisamente suggestivo e permette di abbracciare con lo sguardo tutta la regione dell’Anaunia. Sempre su questo monte sono ancora presenti testimonianze dei culti retico e celtico, come ad esempio il castelliere, adibito anticamente ad area sacrificale, e alcuni massi incisi con simboli relativi ai culti. La cima del monte, a 1.559 metri, è raggiungibile in due ore di percorso a piedi. Di sicuro interesse culturale ed etnico l’attività artigianale, di tradizione secolare, tuttora praticata nelle forme e nei modi del passato e dedicata alla produzione di utensili ed oggetti di uso comune. I torrenti e i rivi che scorrono nei dintorni rendono il paesaggio ancora più godibile. Il 15 agosto si tiene la sagra della Madonna Assunta. Il Patrono Santo Stefano, si festeggia il 26 dicembre.
Località
- Popolazione 701
- Lat 46° 25' 9,70'' 46.41936111
- Long 11° 5' 16,40'' 11.08788889
- CAP 38020
- Prefisso 0463
- Codice ISTAT 022063
- Codice Catasto C797
- Altitudine slm 791 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: nessun limite F/3625 - Superficie 8.33 Km2
- Densità 84,15 ab/Km2
- Sismicità Zona 4
- Alba 07:36
- Tramonto 16:29