Descrizione
Piccola comunità di montagna di origine medievale ma con radici che si perdono nella preistoria. Nella sua economia rurale, fondata essenzialmente sull’agricoltura e sul piccolo artigianato, va occupando un posto di sempre maggiore rilievo il turismo. I centesi, che fanno registrare un indice di vecchiaia particolarmente elevato, risultano distribuiti piuttosto uniformemente su tutto il comprensorio: risiedono in case sparse, nella località di Campregheri e negli aggregati urbani elementari di Cioli, Doss, Frisanchi, Menegolli, Sadleri, Tiecheri, Valle, oltre che nel capoluogo comunale, in forte espansione edilizia. Il territorio comunale, con un profilo geometrico alquanto accidentato, a causa della notevole escursione altimetrica, presenta una vasta gamma di vegetazioni, che vanno dai frutteti e orti rigogliosi, poco al di sopra dei 500 metri, ai boschi delle quote superiori, fino a raggiungere l’alta montagna, culminante con i 2.150 m di Becco di Filadonna. L’abitato sorge in panoramica posizione su una valle suggestiva, con i masi sparsi sul lato del fiume, arricchiti da elementi architettonici pregevoli e solitamente dai caratteristici affreschi sulla parete frontale.
Storia
La prima parte del toponimo ha origine nel latino CINCTA ‘recintata’, probabilmente nel senso di ‘cinta fortificta’, mentre la seconda, aggiunta di recente, riproduce il nome del Santo Patrono. Il ritrovamento dei resti di un castelliere e di utensili e armi della prima età del ferro sul Dos del Pòstel, lungo la strada della Fricca, conferma la presenza di insediamenti umani sul territorio sin dalla preistoria. I primi coloni di origine tedesca e poi lombarda salirono fin qui nel XIII secolo, per dissodare la terra e fare carbone. Durante il medioevo la valle del Centa faceva parte del territorio di diritto comunitario del Castello di Vigolo e nel XIII secolo, pur dipendendo dalla diocesi di Feltre, era affidata in custodia a nobili fedeli al vescovo. Nel 1784 fu curazia della Pieve di Calceranica e nel 1786 passò alla diocesi di Trento. Nel 1852 l’attività serica era molto florida ma, in seguito alla crisi economica di questo comparto, il territorio fu colpito, inesorabilmente, dal fenomeno dell’emigrazione, soprattutto verso l’Argentina, dove sorse Nuova Centa. La chiesa parrocchiale di S. Nicolò, ricordata già nel 1390, fu distrutta da un fulmine nel 1790 e ricostruita su altro sito nel 1859. La nuova chiesa conserva un gruppo ligneo settecentesco della Pietà e alcune tele del XVIII secolo, reperite nella vecchia chiesa.
Economia
Il settore primario ha sempre occupato un posto importante nell’economia centese: un tempo nelle zone più a valle si coltivavano la vite e il gelso, nei territori di media quota si sfruttavano i castagneti, nei masi più elevati prevalevano orzo, patate e cavoli. Oggi le produzioni presenti sono quelle di cereali, ortaggi, frutta, uva e vino. La zootecnia è presente con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Mentre l’artigianato è presente con la sola attività edilizia, commercio e servizi hanno una rete idonea a soddisfare le esigenze della popolazione locale e quelle dei turisti. Sul posto le strutture per l’istruzione mettono a disposizione le scuole materna ed elementare; quelle ricettive sono in grado di assicurare tanto la ristorazione quanto il soggiorno, sia in azienda agrituristica che in albergo. Sono presenti anche Pro Loco e soccorso alpino e perfino un teatro. Gli sportivi possono disporre di una pista di sci da fondo, campi da tennis e palestra; per il tempo libero ci sono: campo di bocce e parchi gioco. Per le strutture sanitarie, invece, bisogna rivolgersi ai centri vicini.
Relazioni
A determinare il movimento in entrata sono anche le attrattive locali ma principalmente quelle, più rilevanti, delle località turistiche vicine. I boschi di castagni e le sorgenti sull’Altipiano di Lavarone sono un richiamo irresistibile per gli escursionisti, così come alcuni rifugi dislocati in bellissima posizione. Nella valletta degli Stedile, poco distante da Pian dei Pradi, dalla roccia sgorga acqua dal sapore di magnesia, chiamata, perciò, acqua magnesiaca. A rafforzare l’offerta contribuiscono la periodica rassegna teatrale nonché manifestazioni ricorrenti a carattere folcloristico e culturale in genere, come “Estate in musica”, “Natale insieme” e il concorso “Fiaba di Natale”. A luglio si svolgono caratteristiche feste campestri, in grado di richiamare anche visitatori dai dintorni, oltre a coinvolgere la popolazione locale. Il Patrono S. Nicolò si festeggia il 6 dicembre.
Località
Becco di Filadonna, Campregheri, Cioli, Doss, Frisanchi, Menegolli, Sadleri, Tiecheri, Valle
- Popolazione 624
- Lat 45° 58' 2,60'' 45.96738889
- Long 11° 13' 56,75'' 11.23243056
- CAP 38040
- Prefisso 0461
- Codice ISTAT 022056
- Codice Catasto C467
- Altitudine slm 830 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: nessun limite F/3674 - Superficie 11.27 Km2
- Densità 55,37 ab/Km2
- Sismicità Zona 3
- Alba 07:33
- Tramonto 16:30