Descrizione
Comune collinare, di origine medievale, che ha saputo trovare un giusto equilibrio tra le tradizionali attività agricole e il più recente sviluppo industriale. I cavallaschesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati, oltre che nel capoluogo comunale (contiguo alle località di San Fermo della Battaglia, Cà Matta e Olcellera del comune di San Fermo della Battaglia) anche nel nucleo di Dasia-Cà Martello. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche rilevanti. L'abitato, adagiato su una ridente e lussureggiante collina, mostra segni di forte espansione edilizia, che ne hanno modificato l'originario aspetto rurale, trasformandolo in un moderno aggregato urbano; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è semitroncato partito; nel primo campo, a sfondo rosso, compare, dorata e in maiuscolo, la lettera C; sullo sfondo verde del secondo campo spiccano due bisanti d'oro, posti in palo; nel terzo, a sfondo dorato, si rappresenta un cavallo spaventato.
Storia
Le sue vicende storiche hanno molti punti in comune con quelle del capoluogo di provincia: fu infatti coinvolta nella decennale guerra tra Milano e Como, che, agli inizi del XII secolo, tentavano, l'una a danno dell'altra, di estendere il proprio dominio sul territorio lombardo. Originario del luogo era il vescovo di Como, Guido Grimoldi, che fu uno dei maggiori protagonisti di quel conflitto. Saccheggiata, agli inizi del Cinquecento, dalle soldatesche svizzere, che avevano invaso la Lombardia, nel XVIII secolo fu scelta come luogo di residenza e villeggiatura da alcune nobili famiglie milanesi, tra cui gli Imbonati (il conte Giuseppe Maria ospitava regolarmente nella sua villa i più illustri esponenti della letteratura lombarda, appartenenti all'Acca demia milanese dei Trasformati, di cui egli era il mecenate), gli Archinto, i Della Porta e i Parravicino. Durante i moti risorgimentali, i Cacciatori delle Alpi di Giuseppe Garibaldi, provenendo dal paese, si scontrarono, nei pressi di San Fermo della Battaglia, con le truppe austriache. Villa Imbonati domina ancora oggi sulle sottostanti colline, con il suo caratteristico profilo settecentesco, che contrasta con la ricchezza e la profusione delle decorazioni interne. Settecentesca è anche la chiesa parrocchiale, dedicata a San Michele Arcangelo, che all'interno conserva pregevoli dipinti del XVIII e XIX secolo.
Economia
Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non se ne registrano altri di rilievo; per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, il sindaco svolge, all'occorrenza, anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza. L'agricoltura, basata sulla coltivazione di cereali, foraggi, frutta e vite, e l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, avicoli ed equini svolgono ancora un ruolo di primo piano nel tessuto economico locale. La maggior parte della forza lavoro è assorbita però dall'industria, costituita da aziende operanti nei comparti alimentare, chimico, edile, metallurgico, tessile e dell'abbigliamento; va segnalata, inoltre, la presenza di fabbriche di mobili e strumenti musicali. Il terziario, in fase di crescita, non ha ancora raggiunto dimensioni rilevanti, come dimostra l'assenza di servizi qualificati. Mancano strutture sociali, sportive e per il tempo libero degne di nota, mentre quelle destinate all'arricchimento culturale annoverano una biblioteca. Nelle scuole del posto si impartisce la sola istruzione primaria. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. L'assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.
Relazioni
Pur non essendo tra le mete turistiche più rinomate della zona, registra un significativo flusso di villeggianti, che scelgono di trascorrere le proprie vacanze in questo ridente borgo delle colline comasche. I suoi rapporti con i comuni limitrofi, ai quali la popolazione si rivolge per i servizi non disponibili sul posto, sono piuttosto intensi e facilitati da un agevole sistema di collegamenti. Non si segnalano manifestazioni di particolare rilievo, che potrebbero richiamare numerosi visitatori. La festa del Patrono, San Michele Arcangelo, viene celebrata il 29 settembre.
Località
Brivi, Dasia-Ca' Martello, Piazza
- Popolazione 2.973
- Lat 45° 48' 50,87'' 45.81413056
- Long 9° 2' 0,5'' 9.03334722
- CAP 22020
- Prefisso 031
- Codice ISTAT 013061
- Codice Catasto C374
- Altitudine slm 400 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno E/2638 - Superficie 2.68 Km2
- Densità 1.109,33 ab/Km2
- Sismicità Zona 4
- Alba 07:40
- Tramonto 16:40