Piccola comunità montana, di probabili origini medievali, che alle tradizionali e poco sviluppate attività agricole ha affiancato un altrettanto modesto sviluppo industriale. I caprilesi, il cui indice di vecchiaia è particolarmente elevato, vivono per circa la metà nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuito in aggregati urbani minori nonché in case sparse. Il territorio, comprendente l’isola amministrativa Monte Barone, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. Solcato dalle acque del torrente Sessera –che nasce sotto la Cima di Bo e scorre da ovest a est in una zona montuosa sfociando nel fiume Sesia arricchito dalle acque di copiosi affluenti– esso è occupato da piccole dorsali montuose intervallate da torrentelli, che formano piccole cascate e costeggiano ameni sentieri; ai loro lati si estendono vaste distese di faggi, frassini, larici e abeti, cui si alternano zone di verdi pascoli. L’abitato, adagiato sulle pendici di una dorsale montuosa lungo il corso di un torrente, è formato dai due nuclei, originariamente distinti, del centro e della chiesa; le piccole località che lo circondano si caratterizzano per le vecchie costruzioni e le antiche fontane. Lo stemma comunale, tagliato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo azzurro e dorato dei due campi spiccano tre ricci di castagno, aperti e muniti di frutti, disposti a triangolo.