Comune collinare, fondato in epoca medievale; la sua economia, di tipo essenzialmente rurale, è oggi sostenuta anche da un crescente movimento turistico. La comunità dei cantalupani, che fa registrare un indice di vecchiaia nella media, è concentrata per la maggior parte nel capoluogo comunale ma risiede anche in alcuni piccoli aggregati urbani nonché in un buon numero di case sparse sui fondi. L’abitato, in sensibile espansione edilizia, è raccolto sulla cima di una bassa collina e presenta una struttura urbana a cerchi concentrici, imperniata su un palazzo-castello di epoca medievale; vi si possono altresì distinguere una parte rinascimentale e una sei-settecentesca. Il territorio comunale comprende una serie di rilievi collinari dai profili arrotondati, che da un lato degradano verso l’ampio fondovalle del fiume Tevere e dall’altro si inerpicano in direzione dei monti Pizzuto e Tancia, le cui cime elevate fanno da quinta scenografica all’abitato. Le quote relativamente modeste e l’abbondanza di acqua rendono il comprensorio cantalupano adatto all’insediamento e alle attività umane; qua e là, tuttavia, sopravvivono ancora ampi tratti dell’originaria copertura arborea, costituita da macchia mediterranea e lecci, frammisti a specie tipiche dell’alta collina e della bassa montagna, quali ornielli, carpini, aceri e cerri. Sullo sfondo argentato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è raffigurato un lupo nero sormontato da una stella azzurra a otto raggi.