itala

Descrizione

Comune di montagna di antiche origini, ha saputo salvaguardare le antiche tradizioni rurali pur aprendosi alle nuove esigenze dell’economia. La comunità dei bondesi, che fa registrare un indice di vecchiaia nella media, risiede essenzialmente nel capoluogo comunale, interessato da un vivace processo di espansione edilizia, che lo ha portato a fondersi con la località di Pradibondo del comune di Roncone; discreto è il numero delle case sparse. Il territorio presenta oscillazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato sorge sulla sella che divide i bacini fluviali dei fiumi Chiese e Sarca, nel punto in cui convergono la Val di Breguzzo e la Val Gaverdina. Intorno si ergono gli alti monti del gruppo dell’Adamello, ammantati da pini, abeti rossi e bianchi, faggi, aceri, noccioli, cornioli che ne risalgono i versanti, lambendo le nude cime, ora aprendosi in ampi prati di mezza montagna, ora lasciando spazio a laghi di origine glaciale. Il clima, tipicamente montano, durante i mesi invernali è caratterizzato da temperature rigide.

Storia

L’ipotesi più probabile sull’origine del toponimo è che derivi da un’ipotetica voce gallica “bunda”, con il significato di ‘conca, convalle’, sebbene non si possa escludere un qualche legame con l’antroponimo germanico Bondo. Le più antiche attestazioni sono “Bundum” del 928, “Bondum” del 1155 e “Bundo” del 1180. Numerosi sono i reperti archeologici rinvenuti nella zona, risalenti all’età del bronzo e all’epoca romana, che testimoniano una sua frequentazione già in epoche remote. Figura tra i territori donati nel 927 dal vescovo veronese Nokterio ai canonici della cattedrale di Verona. Nel XIII secolo entrò a far parte del territorio soggetto al controllo del principe vescovo di Trento. A pochi chilometri dal fronte, durante la prima guerra mondiale fu scelta come sede del comando austro-ungarico del settore operativo delle Giudicarie. Di epoca medievale è la chiesa parrocchiale di S. Bartolomeo, più volte ricostruita, che conserva al suo interno due altari lignei in stile barocco. Alla memoria dei caduti austriaci e dei tragici eventi che la videro protagonista è dedicato il cimitero monumentale austro-ungarico, cui si accede mediante due maestose scalinate concentriche.

Economia

Nella sua vivace struttura economica trovano uguale spazio tradizione e innovazione. L’agricoltura e l’allevamento, un tempo principale fonte di occupazione, sono tuttora favoriti dalle fertili vallate, adatte soprattutto alla frutticoltura, e dai vasti pascoli montani, ideali per l’allevamento dei bovini. Antica sede di miniere d’argento ha oggi completamente abbandonato l’attività estrattiva, promuovendo invece lo sviluppo di altri comparti, quali quelli edile, meccanico e della lavorazione del legno. Il turismo è fortemente stimolato dalla felice posizione geografica e, soprattutto nei mesi invernali, quando è possibile accedere agli impianti sciistici, costituisce un’importante fonte di reddito. Ad assicurare l’ospitalità è la presenza di diverse strutture alberghiere. Le attività commerciali e i servizi presentano un adeguato sviluppo sul territorio mentre le strutture scolastiche consentono unicamente l’istruzione materna ed elementare. Sul posto non è presente il servizio sanitario.

Relazioni

È soggetta alla forte attrazione di Tione di Trento, vicino polo economico verso il quale si muove quotidianamente un consistente numero di pendolari. Possiede, a sua volta, una notevole capacità di attrazione: il suo territorio, alle porte del Parco naturale Adamello-Brenta, offre molteplici possibilità di escursioni. Tra gli itinerari destano molto interesse: quello che percorre il Sentiero della Pace, lungo il fronte della prima guerra mondiale, e quelli che conducono al santuario della Madonna del Lares, precedente al XIV secolo, o al monte Gaiola, dalla cui cima si gode una meravigliosa veduta della vallata. Per gli appassionati di botanica, inoltre, il Monte Tombea è una meta obbligata: percorrendo i sentieri che risalgono dolcemente i suoi versanti è possibile, infatti, ammirare numerose specie floreali alpine, tra cui la Saxifraga Tombeina Porta, che proprio dal monte prende il nome. Ancora in buone condizioni e visitabili sono le due “calchere”, luoghi in cui un tempo si lavorava la calce per l’edilizia, attività praticata in quasi tutti i paesi limitrofi. Quegli stessi sentieri, poi, che durante i mesi estivi ospitano piacevoli passeggiate, escursioni a piedi o in bici, durante l’inverno si trasformano in panoramiche piste da sci, ideali per gli amanti degli sport invernali. Tra le ricorrenze annuali si annovera la festa della Madonna del Carmine, organizzata ogni terza domenica di luglio. Il mercato settimanale si svolge il martedì. Il Patrono S. Barnaba si festeggia l’11 giugno.

Località

Monte Cengledino

INFO
  • Popolazione 701
  • Lat 45° 59' 57,59'' 45.99933056
  • Long 10° 41' 29,96'' 10.69165556
  • CAP 38081
  • Prefisso 0465
  • Codice ISTAT 022020
  • Codice Catasto A967
  • Altitudine slm 823 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: nessun limite
    F/3675
  • Superficie 10.68 Km2
  • Densità 65,64 ab/Km2
  • Sismicità Zona 3
  • Alba 07:36
  • Tramonto 16:32
Contatti
  • single-03
  • navigation
  • navigation ()
  • globe
  • badge-13
ODV
NomeIndirizzo
ASILO INFANTILE BONAZZAVIA GUGLIELMO MARCONI 5
News