Descrizione
Piccola comunità di montagna, di antiche origini, presenta un’organizzazione economica che ha il suo perno nell’industria ma che si sta aprendo al turismo. La comunità dei bolbenesi, che presenta un indice di vecchiaia nella media, fa rilevare una evidente tendenza all’accentramento, concentrata com’è quasi esclusivamente nel capoluogo comunale; a quest’ultimo, che si è notevolmente espanso fino a fondersi con la località di Zuclo del comune omonimo, fanno corona alcune abitazioni sparse sui fondi. Il territorio, dominato dai ghiacciai dell’Adamello, si sviluppa lungo il corso dell’Arico, raggiungendo il monte Altissimo che segna il confine con Bleggio Superiore; presenta variazioni altimetriche molto accentuate con oscillazioni che vanno dai 518 ai 2.127 metri sul livello del mare, disegnando un profilo geometrico fortemente irregolare. L’abitato, sorge in posizione panoramica, proteso sulla conca di Tione, all’ombra di boschi di conifere. Sebbene in parte fortemente danneggiato dall’incendio del 1843, ha conservato un aspetto antico e rustico, con costruzioni abbellite da ballatoi in legno, preziosi portali, ampi androni, pitture murali e orti che si affacciano su vicoli e strade che, disposte simmetricamente intorno alle piazze, tracciano un quadrilatero.
Storia
Gli studiosi sono per lo più concordi nell’attribuire origini prelatine al toponimo, che presenta affinità con la denominazione Molveno piuttosto che con il “Bolbinnus”, epiteto del dio Marte, rinvenuto in una iscrizione di Entraines (Nièvre). Le attestazioni più antiche sono “in Belveno” del 928 e “de Molbeno, plebis Thioni” del 1525. Le sue origini sono molto antiche, probabilmente romane, come suggerisce il rinvenimento di monete di epoca imperiale, risalenti al regno di Tito. Di proprietà del Capitolo di Venezia, a partire dal XIII secolo fu sotto il controllo dei vescovi di Trento, intrecciando la propria storia con quella della vicina Tione, cui fu anche aggregata nel 1928. Riacquistò la propria autonomia nel 1952. Di origini medievali è la chiesa di San Zenone, a tre navate separate da colonne e pilastri, ampliata nel 1529 e ricostruita nel 1860. Al suo interno si possono ammirare vetrate con disegni policromi, raffiguranti la vita di Gesù. Non lontano dal centro abitato si erge il santuario della Madonna del Lares, il più grande delle Giudicarie, la cui storia è legata a un miracolo. Il nucleo originario fu costruito nel 1770, su un’edicola della Madonna del Lares, ma la forma attuale risale al 1850. Tra le case signorili si segnala quella della famiglia Marchetti.
Economia
Il suo sistema economico si mostra poco articolato, con un più sviluppato settore industriale, presente nei comparti edile, della lavorazione del legno, dei laterizi e metalmeccanico, che funge da traino. Quello primario, sfavorito dalla posizione geografica, è molto debole, potendo contare quasi esclusivamente sull’allevamento di avicoli. Sebbene non ancora inserita nei grandi circuiti, presenta però un settore turistico in forte crescita, grazie soprattutto al clima particolarmente rigido nei mesi invernali, che consente di mantenere le cime costantemente innevate. Assicura possibilità di soggiorno e mette a disposizione strutture attrezzate quali un impianto di risalita, una pista di pattinaggio invernale, oltre a un campo da tennis e un parco giochi. Dispone di una rete commerciale piuttosto modesta ma una dotazione di servizi sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione. Non possiede, al contrario, alcun tipo di struttura scolastica e non è in grado di fornire localmente il servizio sanitario, nemmeno a livello farmaceutico.
Relazioni
Durante i mesi più freddi, grazie alla presenza degli impianti di risalita e di cannoni artificiali che assicurano un perenne innevamento delle piste, diviene meta ideale per tutti gli appassionati di sport invernali, dallo sci alpino allo sci di fondo, al pattinaggio. Nella stagione estiva invece molteplici sono le possibilità di escursioni, ad esempio a Zuclo, passeggiando tra edifici medievali fino alla piazzetta con la fontana in granito, o al santuario della Madonna del Lares, lungo un sentiero che si snoda tra i boschi. Per gli amanti della pesca, invece, nel vicino Rio Manez si possono trovare la trota fario, la trota marmorata, il cavedano, l’alborella, i barbi, le tinche e le carpe. Tra le manifestazioni periodiche si segnalano la sagra della Madonna, ogni seconda domenica di luglio, la festa campestre in agosto. Il Patrono, S. Rocco, si festeggia il 16 agosto.
Località
Altissimo
- Popolazione 333
- Lat 46° 1' 56,64'' 46.03240000
- Long 10° 44' 11,47'' 10.73651944
- CAP 38079
- Prefisso 0465
- Codice ISTAT 022019
- Codice Catasto A933
- Altitudine slm 575 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: nessun limite F/3288 - Superficie 12.48 Km2
- Densità 26,68 ab/Km2
- Sismicità Zona 3
- Alba 07:36
- Tramonto 16:32