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Descrizione

Piccola comunità di montagna di origini molto antiche, con un’economia da sempre legata alle tradizioni rurali. Nel capoluogo comunale risiede la totalità dei bersonesi, che fanno registrare un indice di vecchiaia nella media. L’abitato, in forte espansione edilizia, si allarga su un terrazzo morenico adagiato tra i margini di due corsi d’acqua. Presenta una struttura bipolare: la parte più consistente si sviluppa quasi interamente lungo la strada principale e intorno alla piazza che sorge in posizione decentrata; all’estremità opposta sono invece ubicati il municipio, la chiesa e il cimitero. Il territorio, che si allunga fin quasi al Parco naturale Adamello-Brenta, è interamente montano e presenta variazioni altimetriche molto accentuate, raggiungendo, nei punti più alti, i 2.229 m di quota.

Storia

Attestato già nel 1288, “De Barxono”, il toponimo potrebbe derivare dal latino medievale “Bersa”, il cui significato è ‘recinto o siepe di selva per rinchiudervi di notte gli animali’. Non si può escludere però una derivazione dalla voce prelatina “Bar”, ‘precipizio’, che potrebbe trovare giustificazione nella posizione geografica dell’abitato. Probabilmente questa zona era abitata già in epoca romana, come sembra suggerire la presenza di resti di antiche mura. In epoca medievale fece parte della Magnifica Comunità di Pieve, posta sotto il controllo del principe vescovo di Trento. L’organizzazione, fondata su istituzioni democratiche, aveva il suo centro politico in Frugone; era retta da un sindaco eletto che rimaneva in carica per due anni e fu operante durante tutta la secolarizzazione del principato vescovile. È rimasta per il resto quasi del tutto estranea agli eventi della grande storia locale e nazionale. Aggregata al comune di Pieve di Bono dal regime fascista nel 1929, riacquistò la sua autonomia nel 1953. Il monumento di maggior rilievo è la chiesa parrocchiale dei Santi Fabiano e Sebastiano, sicuramente precedente al 1500, affiancata da un campanile in granito dal 1851. L’interno, restaurato nell’Ottocento, è in stile neoclassico; in un’abside, dietro all’altare maggiore, si conserva una pala di S. Sebastiano del 1600, mentre il pulpito e la cantoria in legno scolpito sono del XVIII secolo. A valle, inoltre, sorgono i caratteristici fienili giudicariesi, abitazioni di carattere stagionale.

Economia

È sede di Pro Loco e di vigili del fuoco. Sebbene scarsamente sviluppata, l’economia del luogo riesce però a soddisfare le esigenze lavorative e i bisogni primari della popolazione. L’agricoltura, in particolar modo la coltivazione di frutta, e l’allevamento di bovini, suini e avicoli, ne costituiscono la base. Sono presenti unicamente le più indispensabili attività commerciali, mentre l’industria può contare solo sul comparto edile e su quello della lavorazione del legno. Discrete possibilità occupazionali sono offerte dalle aziende artigianali, impegnate soprattutto nella lavorazione del legno. Sul posto mancano strutture sanitarie, il che costringe i bersonesi a rivolgersi altrove anche per le più banali necessità. Sono assenti le strutture scolastiche e poche sono quelle a disposizione di turisti e visitatori in genere.

Relazioni

Fuori dai ritmi frenetici della modernità, è immersa nella pace e nella tranquillità di una vita ancora regolata sui tempi della natura. I luoghi ancora inviolati sui quali l’abitato si adagia discretamente, piegando alle proprie esigenze i soli spazi necessari all’agricoltura, sono meta privilegiata di escursioni e percorsi naturalistici per chiunque voglia esplorare i segreti della natura. In queste zone l’estate è il periodo ideale da dedicare alla pesca, al ciclismo, al trekking e alla micologia. Si possono raggiungere a piedi, ad esempio, le due malghe: Malga Lavanech, dove è possibile assistere d’estate all’antica arte della lavorazione artigianale del latte, e Malga Leno, un vero e proprio giardino botanico in quota in cui si possono ammirare le specie floreali e arboree tipiche del paesaggio alpino ma anche camosci e caprioli. Durante il periodo invernale, invece, sono le vicine montagne, percorse da piste dotate di attrezzati impianti di risalita, ad attirare gli appassionati di sci alpino. Tra le tradizioni religiose più antiche si annovera una sorta di Halloween locale, festeggiato durante il giorno di Ognissanti, quando in ricordo delle anime dei defunti si era soliti illuminare il cimitero con lumini improvvisati su gusci di lumache e con una zucca intagliata a forma di teschio, dai cui fori si propagava la luce di una candela posta all’interno. La festa dei Patroni, i Santi Fabiano e Sebastiano, si celebra il 20 gennaio.

Località

INFO
  • Popolazione 0
  • Lat 45° 56' 39,25'' 45.94423611
  • Long 10° 37' 57,33'' 10.63259167
  • CAP 38085
  • Prefisso 0465
  • Codice ISTAT 022012
  • Codice Catasto A808
  • Altitudine slm 637 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: nessun limite
    F/3384
  • Superficie 9.8 Km2
  • Densità 0,00 ab/Km2
  • Sismicità Zona
  • Alba 07:32
  • Tramonto 16:35
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