Comune di montagna, di origini antiche, che oltre alle tradizionali attività di agricoltura e allevamento ha conosciuto importanti risultati nel settore industriale. La comunità dei barassesi, che mostra un indice di vecchiaia molto alto rispetto alla media, è distribuita prevalentemente nel capoluogo comunale. Il profilo geometrico territoriale si presenta aspro e irregolare, con forti variazioni altimetriche e il paesaggio, tipicamente montano, è dominato da boschi e ricco di bellezze naturali ed è per questa ragione che il comune viene scelto come luogo per rilassanti soggiorni per i milanesi e i lombardi in genere, che cercano la quiete e l'amenità di questi luoghi per sfuggire al ritmo stressante delle città industriali. Dall'immediato dopoguerra il comune è interessato da una notevole espansione edilizia sia per le crescenti attività artigianali, commerciali ed industriali, sia per l'esigenza di costruire nuove ville e condomini. Spesso l'espansionismo edilizio, connesso al desiderio di migliorare le proprie dimore abitative, non ha pienamente rispettato alcuni edifici come le vecchie case coloniche. L'albero e la ruota di mulino raffigurati nell'insegna comunale, concessa con Decreto del Presidente della Repubblica, riprendono motivi caratteristici del territorio comunale: la ricchezza di risorse boschive e la presenza di antichi mulini esistenti nella frazione Molina. Il compasso rende onore a due cittadini, gli architetti Emilio Alemagna e Cornelio Bregonzio, distintisi in diverse opere di architettura civile. Le due stelle, infine, sono poste a ricordo di due insigni personaggi storici: San Nicone da Barasso e lo storico Giacomo da Barasso. Il motto è: AEQUITATE ET IUSTITIA.