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Descrizione

Centro rivierasco, di origine preistorica, divenuto, negli ultimi anni, una cittadina di oltre undicimila abitanti, grazie alla sua recente trasformazione in una stazione turistica fra le più rinomate d’Italia. La maggior parte degli arzachenesi, che hanno un indice di vecchiaia inferiore alla media, vive nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuito in stupende località (tra cui, le più famose, Baja Sardinia, Cannigione, Porto Cervo), aggregati urbani minori e numerose case sparse. Il territorio, classificato di collina, comprensivo delle Isole di Sud-Est (in contestazione con il comune di La Maddalena), presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, originariamente sorto ai piedi di aspre rocce granitiche, si è fortemente sviluppato lungo la costa. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, figura, nella parte superiore, la pianta topografica del circolo tombale di “Li muri”; in quella inferiore spicca una collana di steatite.

Storia

La sua denominazione è attestata, dal 1341, con le forme “Arsequen” e “Aersequene”. Di origine protosarda, il toponimo non è di chiaro significato. Secondo alcuni esso fa riferimento alla profonda insenatura a “V” che si apre sulla costa gallurese, secondo altri deriva, invece, dal nome personale femminile “Arzachena”, formatosi dal caso obliquo del nome bizantino di origine persiana “Arsace”(S), “Arsacenis”. Abitata in età preistorica, mostra tracce della cosiddetta “cultura di Ozieri”; in epoca romana fu centro importante. Nel corso dell’XI secolo, quando era parte del Giudicato di Gallura, rivestì un ruolo importante tra le ville della curatoria Unale. Verso la fine del 1200 divenne possedimento del comune di Pisa; nel 1326 venne conquistata dagli Aragonesi e dal 1376 fu abitata da soli pastori a causa della decimazione della popolazione avutasi in seguito a pestilenze, carestie e incursioni barbaresche. Il nuovo borgo si formò nel 1700 attorno a una chiesa. Fino alla fine dell’Ottocento contava poche case; a trasformarla è stato il forte sviluppo tutistico, avviato negli anni Sessanta del Novecento, con la costituzione del Consorzio “Costa Smeralda”. I suoi emblemi monumentali sono: i numerosi resti risalenti alla civiltà eneolitica; una stazione di origine anteriore all’età nuragica; la tomba dei giganti di Capichera; la necropoli di “Li muri”; ceramiche dell’età del ferro; ruderi di fortificazioni megalitiche; il tempietto nuragico Malchittu; i nuraghi La Prisciona e Albucciu; la parrocchiale di Santa Maria della Neve, dal campanile cuspidato; la chiesa di Santa Lucia.

Economia

Il settore primario è presente con coltivazioni varie e con l’allevamento, mentre l’industria è costituita da aziende che operano in svariati comparti che vanno dalla pesca all’alimentare, dal cantieristico alla gioielleria e oreficeria, dall’abbigliamento alla distribuzione di energia elettrica. Ma il più sviluppato è il terziario, che ruota in massima parte intorno al turismo: Porto Cervo, che rappresenta il cuore della Costa Smeralda, è dotata di farmacia, banche, supermercati, agenzie di viaggio, centinaia di posti barca (in uno dei più efficienti porti turistici del Mediterraneo) e un cantiere navale dotato di attrezzature all’avanguardia, iniziative sportive (come il Rally automobilistico), strutture ricettive, campo da golf a 18 buche; Baja Sardinia, con la maggior concentrazione di strutture ricettive della zona, è modernamente attrezzata al servizio degli appassionati di windsurf; Cannigione, con i suoi alberghi, residence, campeggi, da antico borgo di pescatori si è trasformata in località di villeggiatura moderna e funzionale. Oltre alle scuole dell’obbligo è possibile frequentare l’istituto professionale alberghiero e il liceo scientifico; è presente la biblioteca comunale.

Relazioni

Oltre che come stazione balneare, presenta forte capacità di attrazione grazie alle sue incomparabili bellezze naturali (molto interessante è la visita al vicino Monte Incappiddatu, conosciuto come il “fungo di Arzachena” (causa della sua forma particolare). Interessanti anche le sue peculiarità gastronomiche, come la “zuppa cuata“, “li pulilgioni”, “li fiuritti”, e “li chiusoni”, tutti deliziosi primi piatti, o come il pesce, il porcetto, l’agnello, i formaggi, le ricotte, i dolci a base di miele. Caratteristca, infine, le manifestazioni del folclore locale. Dal mese di aprile si organizzano le “Feste di campagna” dedicate ai Santi del luogo tra cui: San Giovanni e San Michele, a maggio; San Francesco, a ottobre. La festa della Patrona, la Madonna della Neve, si celebra l’8 settembre.

Località

Abbiadori, Baja Sardinia, Cala Bitta, Cannigione, Capriccioli, Golfo Pevero, Isole di Sud-Est, La Conia, Liscia di Vacca, Monticanaglia, Mucchi Bianchi, Porto Cervo, Santa Teresina, Tanca Manna

INFO
  • Popolazione 13.562
  • Lat 41° 4' 46,59'' 41.07960833
  • Long 9° 23' 20,43'' 9.38900833
  • CAP 07021
  • Prefisso 0789
  • Codice ISTAT 104004
  • Codice Catasto A453
  • Altitudine slm 83 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/11 al 31/03 per 10 ore/giorno
    C/1074
  • Superficie 228.61 Km2
  • Densità 59,32 ab/Km2
  • Sismicità Zona 4
  • Alba 07:26
  • Tramonto 16:53
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