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Descrizione

Centro rivierasco, di origine nuragica; ha un'economia di tipo agricolo affiancata da un crescente sviluppo del turismo. Gli arburesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce tra numerose località, alcuni nuclei urbani minori, nonché case sparse. Il territorio, classificato di collina, ricco di miniere non più attive, di alberi ghiandiferi, di frutteti e canneti, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. In esso sono riscontrabili diversi ambienti: dalle zone boschive e minerarie di Ingurtosu e Gennamari, alle zone marine di Gutturu Flumini, Funtanazza, Porto Palma, Torre dei Corsari e Pistis (con le sue splendide dune color rosa); inoltre, dalla meravigliosa costa rocciosa, che da Capo Pecora porta fino a Capo Frasca, fino all'oasi faunistica Costa Verde. L'abitato, che mostra segni di forte crescita edilizia, si caratterizza per le stradine strette e tortuose, per le case costruite in pietra (granito) e per l'utilizzo dei “ladiri” (mattoni a secco di fango e paglia).

Storia

Il toponimo pare che derivi dal latino ALBUS, nel significato di ‘bianco', da cui le varianti sarde “arbu”, “arvu” e “alvui”. Tuttavia, secondo qualche studioso, pare che l'ipotesi sia poco attendibile, considerato che per un nome di luogo come “Arbus” non si può escludere l'esistenza di un elemento lessicale autonomo, “arbu”, non latino, o un riflesso della base preromana “alba”, cioè ‘altura'. Fondata in epoca nuragica, appartenne alla curatoria di Bonorzoli, del Giudicato d'Arborea. Nel 1410 fu possesso del marchesato di Oristano e quindi della baronia di Monreale; successivamente passò ai Carroz, ai Centelles e agli Osorio de la Cueva. Interessanti sotto il profilo storico-architettonico sono: la chiesa di San Sebastiano Martire, di origine antica; la chiesetta campestre della Beata Vergine d'Itria, che ha conservato la sua struttura originaria con il loggiato e le due stanze “de is oberajus”; la chiesa di Santa Barbara in Ingurtosu che con il suo stile richiama alla memoria un suggestivo paesaggio alpino; la chiesa in località Sant'Antonio di Santadi dedicata all'omonimo Santo; infine, Monte Granatico, un vecchio caseggiato acquistato nel 1989 dal comune, che lo ha riportato alla sua originaria costruzione.

Economia

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. L'agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi, foraggi, olivo, agrumi, uva altra frutta; si allevano anche bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L'industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti alimentare, del legno, dei laterizi e dell'edilizia. Interessante l'artigianato, con la produzione di sughero. È presente il servizio bancario; una sufficiente rete commerciale, il servizio assicurativo e fondi pensione completano il quadro del terziario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole assicurano la frequenza delle classi dell'obbligo e di un istituto professionale commerciale; per l'arricchimento culturale sono presenti la biblioteca comunale e il “Museo del Coltello Sardo” (all'interno è presente anche la ricostruzione di un antico laboratorio di fabbro). Le strutture ricettive, che comprendono vari agriturismi, offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Meta turistica ambita, grazie alla bella posizione tra paesaggi montani e incontaminati e alla straordinaria varietà e qualità ambientale dei dintorni, caratterizzati da una serie di attrattive paesaggistiche ed ecologiche –come la Costa Verde, con le splendide spiagge S'Acquadroxiu-Pischeredda, presso le dune di Scivu, oppure la località di Ingurtosu, la più vasta d'Italia, interessante per gli edifici minerari e per la distesa di dune–. Notevole attrattiva esercita anche la località di Marina d'Arbus, centro balneare che vanta spiagge molto belle. Tra le numerose manifestazioni si segnalano: “Un giorno per Ingurtosu”, una marcia non competitiva che si tiene il primo maggio; la coppa “Santa Sofia”, gara ciclistica regionale, riservata alla categoria giovanissimi, a giugno; la “Mostra scambio minerali e fossili”, ad agosto. Tra le manifestazioni religiose figurano: la “Carnevalinas”, il raduno delle maschere e dei carri allegorici allestiti dai comuni di Arbus, Gonnosfanadiga e Guspini, a febbraio; la sagra di Sant'Antonio di Santadi e di Sant'Antonio da Padova, entrambe a giugno; il “Palio di San Lussorio”, ad agosto; la festa della Madonna d'Itria, la prima domenica dopo la Pentecoste. Il Patrono, San Sebastiano, si festeggia il 20 gennaio; in questa occasione nei vari quartieri del borgo si accende, al tramonto, “su fogu de Santu Sebastianu” (il falò di San Sebastiano).

Località

Bau, Ingurtosu, Marina di Gutturu Flumini, Montevecchio, Pistis, Pitzinurri, Porto Palma, Sa Tanca, Sant'Antonio di Santadi, Torre di Flumentorgiu

INFO
  • Popolazione 6.387
  • Lat 39° 31' 30,80'' 39.52522222
  • Long 8° 35' 55,78'' 8.59882778
  • CAP 09031
  • Prefisso 070
  • Codice ISTAT 106001
  • Codice Catasto A359
  • Altitudine slm 311 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 1/11 al 15/04 per 12 ore/giorno
    D/1402
  • Superficie 267.16 Km2
  • Densità 23,91 ab/Km2
  • Sismicità Zona 4
  • Alba 07:21
  • Tramonto 17:02
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