SARACENI: Nella più antica letteratura araba il termine soleva indicare soltanto una popolazione stanziata sulle coste del golfo di Aqaba, nella parte meridionale della penisola del Sinai. Durante il Medioevo cristiano, invece, assunse un'accezione estensiva, riferendosi al popolo degli arabi nomadi, che seminarono il terrore fra gli occidentali a causa delle loro abitudini violente e per la loro religiosità di carattere guerriero. Per effetto della predicazione di Maometto -i principi della religione islamica furono raccolti nel Corano pochi anni dopo la morte del profeta di Allah-, sotto la guida del califfo Omar (634-644) il popolo arabo diede l'avvio a un grandioso movimento espansionistico che in breve tempo fece cadere sotto il suo dominio la Siria, l'Egitto e la costa settentrionale dell'Africa fino a Tripoli. Con l'instaurazione della dinastia Omniade si ebbe la seconda fase dell'ondata espansionistica, che da una parte giunse fino all'India e ai confini della Cina, dall'altra portò alla conquista della Spagna (714), ma che fu arresa Poitiers dal duca di Aquitania (732) e a Bisanzio dagli imperatori della dinastia isaurica. Nella poesia epica francese il termine significò generalmente il popolo arabo che aveva occupato la Spagna; di lì entrò in uso anche nella tradizione cavalleresca italiana, passando a designare i mussulmani con cui la cristianità occidentale si scontrò nel periodo delle Crociate.