SANTUARIO DI TINDARI:
Noto fin dal XVI secolo, si trova dove si suppone fosse l'acropoli dell'antica Tindari (oggi località di Patti, in provincia di Messina); si ipotizza anche che sorga in luogo di un antico santuario. Secondo la tradizione comune pare che la statua della Madonna, dopo il suo ritrovamento sulla spiaggia di Marinello, sia stata collocata in un tempio una volta dedicato a Cerere, nel posto più alto dell'antica città, dove, appunto, attualmente sorge il Santuario. I documenti che testimoniano gli eventi relativi al santuario e all'effigie della Madonna sono alquanto frammentari. Significativa la ricostruzione del vecchio Santuario, nel 1598, a opera del vescovo Sebastiani, sulle rovine della primitiva chiesetta medievale, rasa al suolo da Rais Dragut, pirata algerino, nel 1544. Dal 1956 sino alla morte (nel 1977), il vescovo di Patti, monsignor Giuseppe Pullano, con la collaborazione dei devoti e della comunità diocesana, ha realizzato la grandiosa costruzione del nuovo Santuario, quasi dieci volte più grande dell'antico, per accogliere le molte migliaia di pellegrini che ogni anno raggiungono Tindari; l'antico Santuario occupava un'area di 170 metri quadrati mentre il nuovo ne occupa 1.156. Sono annessi al Santuario: la casa di accoglienza e dei convegni, l'istituto delle suore Speranzine, la casa del pellegrino, la segreteria del santuario, con la radio e l'ufficio stampa. Il vecchio e il nuovo santuario costituiscono, attualmente, un unico corpo architettonico. In un continuo susseguirsi che dura sin dai tempi antichi, numerosi fedeli si sono recati in visita al luogo sacro, provenienti dalle zone limitrofe ma anche da quelle più lontane della Sicilia. Memorabile risulta la visita del 25 maggio 1923, effettuata dal cardinale Angelo Roncalli, futuro Papa Giovanni XXIII.