RUGGERO II:
Nacque verso il 1095. Figlio di Ruggero I, fu conte di Sicilia dal 1101 e fu sottoposto alla reggenza della madre (Adelaide di Monferrato) fino al 1113, quando, con un'energica politica, avviò il rafforzamento della contea. In seguito alla morte (nel 1127) del cugino Guglielmo, duca di Puglia (rimasto senza eredi), iniziò l'espansione verso il Sud, tesa a unificare i domini normanni della penisola italiana. A Salerno venne accettato come erede di Guglielmo ma fu osteggiato dal papa Onorio II, che lo scomunicò e promosse una strenua resistenza locale, di cui furono sostenitori anche Roberto II di Capua e Rainolfo d'Alife; Ruggero riuscì ad avere ragione sugli oppositori e a ottenere che il papa lo riconoscesse duca di Puglia, nel 1128, a Benevento. Ai titoli di conte di Sicilia e di duca di Puglia, il principe normanno aggiungeva anche quello di signore di tutta l'Italia meridionale, benché non completamente conquistata. La sua politica di unificazione, infatti, ebbe seguito tra il 1128 e il 1129, quando si impose su Napoli, Bari, Capua e su altri territori in cui riuscì a prevalere su baroni e signori locali. Sostenitore dell'antipapa Anacleto II, che si oppose a Innocenzo II, in seguito alla morte del papa Onorio II (nel 1130), ne ricevette il titolo di re di Sicilia e degli stati principeschi di Puglia, Calabria e Capua, con l'incoronazione in Palermo nel Natale del 1130. Per un decennio circa si combattettero guerre in cui a Ruggero II si opponevano il papa Innocenzo II, l'imperatore Lotario II di Supplimburgo, Giovanni Comneno e le repubbliche marinare di Genova, Pisa e Venezia, cui si aggiunsero signori e città ribelli del regno. Le vicende in cui si imbatté Ruggero II furono molto rischiose ma alla fine uscì vittorioso e, alla morte di Anacleto II (nel 1138), sconfisse duramente Innocenzo II (a San Germano, nel 1139), costringendolo così a riconoscerlo re, anche se in qualità di vassallo. Dalla situazione di pace stabilitasi Ruggero trasse il vantaggio di poter riaffermare la propria autorità all'interno; riprese, inoltre, la collaborazione con Giorgio di Antiochia e con altri ammiragli per le sue imprese d'oltremare, tese all'espansione dalla Sicilia alla costa tunisina e dalla Puglia verso la Grecia: poté, così, sferrare un attacco a Costantinopoli nel 1149. Quando la morte lo colpì, aveva praticamente coronato un vero e proprio sogno. Gli successe Guglielmo I il Malo (1154-1166). Il regno di Ruggero II portò la Sicilia a divenire uno degli stati più potenti d'Europa e fra quelli organizzati meglio. Anche dal punto di vista della tolleranza delle diversità etniche e religiose Ruggero primeggiò; è ricordato anche per la promozione delle attività artistiche e culturali. V. anche COSTANZA I D'ALTAVILLA e NORMANNI e RUGGERO I