PRINCIPATO DI SALERNO: Si costituì nell'847 in seguito alla divisione del principato longobardo di Benevento in due parti: il principato di Benevento, retto da Radelchi, e il principato di Salerno, assegnato a Siginolfo o Siconulfo. Inizialmente comprendeva la vasta zona corrispondente press'a poco all'odierna provincia di Salerno (tranne Amalfi), al nord della Calabria, al territorio lucano e pugliese fino a Taranto e a buona parte della pianura campana. La rivalità con Benevento, la minaccia musulmana, i tentativi dei bizantini di restaurare il loro dominio in Italia e le mire espansionistiche del vicino principato di Capua insidiarono l'indipendenza del principato di Salerno per quasi due secoli. Solo Guaimaro IV (morto nel 1027) riuscì finalmente a garantire una relativa pace dopo aver neutralizzato la minaccia dei saraceni (1003) e dei bizantini. Con l'avvento di Guaimaro V (1027-1052) il principato raggiunse il culmine della sua potenza politica e del suo splendore culturale. Sostenuto dai normanni e dall'imperatore Corrado II il Salico, Guaimaro V iniziò una forte azione espansionistica, che gli valse la conquista di Capua e dei ducati di Amalfi, Sorrento e Gaeta. Giunse così a dominare su quasi tutta l'Italia meridionale, tanto da assumere anche il titolo di duca di Puglia e Calabria (1043). La sua gloria ebbe fine bruscamente con la discesa in Italia dell'imperatore Enrico III (1046-1047), che gli sottrasse gran parte dei territori conquistati. Morto Guaimaro V in un complotto, suo figlio Gisulfo II si trovò a dover difendere il principato, senza riuscirvi, dal normanno Roberto il Guiscardo, che aveva ottenuto dal papa il titolo di duca di Puglia e Calabria (1059) e che nel 1076 conquistò la capitale Salerno. Nel 1419 il principato di Salerno venne attribuito in feudo a Giordano Colonna, poi passò agli Orsini, ai Sanseverino e ai Grimaldi, per rientrare nel 1632 sotto la diretta dipendenza della corona di Napoli, e rimanervi fino al 1860, quando venne a far parte del regno d'Italia.