PO: Il più lungo e importante fiume italiano, sia che lo si voglia seguire lungo gli argini, sia che lo si voglia conoscere percorrendolo in barca, costituisce una vera enciclopedia che racconta il paesaggio, la flora, la fauna, il folclore, la pesca, la caccia e perfino la storia sociale della valle padana; le sue acque, sempre uguali e sempre diverse, sono spettatrici dei mutevoli destini umani nel corso del tempo. Con i suoi 654 km di lunghezza ed un bacino di 74.970 kmq, comprendente l'intera pianura padana e gran parte della zona alpina e prealpina, il Po è una vera strada d'acqua, facilmente navigabile almeno da Cremona fino al mare. Già nel '500 il grande fiume era la via più sicura tra Venezia, Ferrara e Mantova per dogi, patriarchi, ambasciatori e principesse in viaggio di nozze; d'altra parte navigare sul Po è diventato una vera e propria attività sportiva e turistica, soprattutto nel periodo estivo. Come tanti altri fiumi che scorrono in pianura anche il Po merita la definizione di 'vagabondo': abbastanza regolare nel tratto piemontese e lombardo, sembra indugiare in pause sul terreno piatto dell'Emilia. Il suo paesaggio non è mai monotono, anzi é uno dei più vari e interessanti della pianura padana, dove nel grande fiume sboccano gli affluenti, dove l'acqua ha formato isole folte di vegetazione, dove la sabbia forma vaste spiagge silenziose. Non si tratta quasi mai, ovviamente, di un paesaggio spettacolare o di violenti colori: la tavolozza infatti è limitata al bianco della sabbia, al verde degli alberi e del fiume, all'azzurro del cielo. La vegetazione che accompagna il Po, crescendo sulle sue rive o sulle isolette che affiorano dall'acqua, è costituita in gran parte da salici, pioppi, querce, frassini, olmi e tigli; quella sommersa o semisommersa offre numerosi motivi di interesse: comprende le ninfee dagli stupendi fiori bianchi, gli esotici Aponogenton, la lenticchia d'acqua, gli iris, la cannella palustre, che con le radici striscianti contribuisce a consolidare il terreno sabbioso. Nel sottobosco, poi, crescono le viole, il sambuco, l'euphorbia, il viburno, le felci, i narcisi, la rosa canina, il gladiolo 'segetum'. Altrettanto ricca e varia è la fauna del Po che, dopo la scomparsa dei gamberi di fiume, a causa del progressivo inquinamento delle acque, è comunque rimasto il regno dello storione; se poi non è facile catturarne uno, i pescatori della domenica possono accontentarsi della carpa, della tinca, del luccio, del pesce persico, del pesce gatto, delle anguille. Le sponde sono frequentate dalla rana verde, dal rospo, dalla raganella e da animali di dimensioni maggiori, come il coniglio selvatico, la lepre, la talpa, la donnola; molto rara e poco visibile è, invece, la testuggine acquatica, che vive tra le erbe della paludosa fascia adriatica. Il paesaggio lungo il Po è caratterizzato anche da una notevole presenza di uccelli: il fratino, il cavaliere d'Italia, il gabbiano reale, la folaga, l'anatra, l'airone, l'usignolo di fiume. Il Po è una delle ricchezze naturali d'Italia e pertanto merita un rispetto che non sempre gli è stato accordato; come un essere vivo, in certi momenti, quando la luce del sole si appoggia radente sull'acqua, creando un paesaggio nuovo, fatto di incredibili giochi di trasparenze, lo stesso grande fiume sembra sospendere il suo respiro ed assopirsi nell'atmosfera soffusa della foschia che lo avvolge.