MARGHèRA: Situata sulla costa settentrionale della laguna veneta, costituisce il quartiere industriale di Venezia. Al termine della prima guerra d'Indipendenza, dopo la firma dell'armistizio a Novara (26 marzo 1849), Venezia decise di resistere agli austriaci che la cinsero più strettamente d'assedio. Di grande importanza strategica risultò il forte di Marghera, posto a difesa del canale che metteva in comunicazione la terraferma con la laguna. Nell'aprile 1849 Radetzky iniziò il bombardamento del forte, che era al comando del colonnello Ulloa. Nonostante l'eroismo e le sortite dei difensori, il 24 maggio gli austriaci, avvicinatisi con opere d'assedio alle mura del forte, lo batterono in breccia e la sera del 26 maggio la guarnigione fu costretta a ritirarsi su Venezia. La zona si sviluppò dopo la prima guerra mondiale, in seguito alla costruzione del porto; è al centro di una rete di canali di grande navigazione che hanno favorito lo sviluppo di un importante complesso industriale: vi sono, infatti, stabilimenti siderurgici (ghisa, acciaio), metallurgici (zinco elettrolitico, alluminio), chimici, di petrolio e di oli minerali, vetrerie (lastre di vetro e cristallo), industrie meccaniche e alimentari. Tra gli anni '60 e i '90 del Novecento ha mostrato un consistente incremento demografico, dovuto soprattutto all'immigrazione proveniente dai centri lagunari e principalmente dal capoluogo veneziano. Il grande sviluppo delle sue industrie ha determinato modificazioni sostanziali alla laguna. Il suo porto, grazie a un ingente movimento merci, ha collocato Venezia al terzo posto tra i porti italiani, dopo Genova e Trieste, per movimento complessivo di merci in arrivo, e di oltre 4 milioni di tonnellate di merci imbarcate. Ai grandi impianti di raffinazione del petrolio è collegato l'oleodotto per Mantova (123 km).