GOTI: Popolo di stirpe germanica, migrato intorno al I secolo d. C. dalle originarie sedi della Svezia meridionale nella regione della Vistola, da cui si spostò in seguito verso il Mar Nero, il fiume Danubio e i confini orientali dell'impero romano. Furono i primi a convertirsi al cristianesimo per opera del vescovo Ulfila, che nel IV secolo predicò l'eresia di Ario e tradusse la Bibbia in gotico. È probabile che già nella seconda metà del II secolo d. C. il popolo dei goti si fosse diviso in due grandi tribù, quella degli ostrogoti, che secondo l'etimologia germanica significa "goti risplendenti", e quella dei visigoti, che significa "goti saggi". Nel III secolo questi due gruppi erano stanziati nella Russia meridionale: il primo occupava la zona a est del fiume Dnepr, il secondo quella a ovest del corso d'acqua. Quando nel 370 l'impero gotico fu invaso e distrutto dagli unni, popolo mongolico proveniente dall'Asia, le due tribù si separarono definitivamente e crearono due regni indipendenti ma uniti da vincoli di lingua e costumi: gli ostrogoti si sottomisero ai conquistatori e con essi presero parte a numerosi assalti ai danni dell'impero romano, mentre i visigoti abbandonarono le loro terre e si rifugiarono nel territorio imperiale. Con il crollo dell'impero unno dopo la morte di Attila (453), gli ostrogoti, al comando di Valamiro, riacquistarono la libertà e si stanziarono in Pannonia e nel Norico come federati dell'impero d'Oriente, dal quale riscuotevano un tributo annuo in cambio dell'obbligo di difesa militare contro altri popoli barbari. Raggiunsero l'apice della loro potenza con Teodorico (474-526) il quale, nominato MAGISTER MILITUM e patrizio imperiale dall'imperatore d'Oriente Zenone per i servizi resigli, nel 489 fu mandato da quest'ultimo in Italia per combattere contro Odoacre, re barbarico che aveva deposto l'imperatore d'Occidente, e per riportare la penisola sotto il dominio di Bisanzio. Dopo aver sconfitto e ucciso Odoacre nel 493, Teodorico occupò buona parte dell'Italia, concentrandosi soprattutto nella Pianura Padana e stabilendo la sua residenza a Ravenna. Sotto di lui il regno ostrogoto, che fu il primo regno barbarico in Italia, visse un periodo di splendore economico e culturale. Alla morte di Teodorico (526) il regno cominciò a mostrare gravi segni di instabilità e di crisi politico-religiosa, di cui approfittò l'imperatore bizantino Giustiniano che, con lo scopo di riconquistare l'Italia, intraprese la guerra greco-gotica (535-553). I bizantini sconfissero uno dopo l'altro i successori di Teodorico: Vitige fu battuto dal generale Belisario nel 535 e perse Ravenna nel 540; Totila, dopo una prima riscossa, fu ucciso nel 552 da Narsete; Teia, l'ultimo re, fu sconfitto e morì nella battaglia dei monti Lattari nel 553. Terminata la riconquista bizantina nel 555, gli ostrogoti furono assorbiti da altre popolazioni germaniche e dai latini. I visigoti passarono il Danubio nel 376 sotto la pressione degli unni, ottenendo dall'imperatore romano d'Oriente Valente il permesso di abitare in Tracia con l'obbligo di difenderla; in seguito poterono stabilirsi nella Mesia e nella Pannonia (tra il fiume Danubio e i monti Balcani) come federati dell'impero (382). Inaspritisi i rapporti con i romani, si diressero verso l'Italia al comando del re Alarico (395-410) e, dopo alcune sconfitte, nel 410 riuscirono a occupare e saccheggiare Roma per tre giorni; si spinsero poi verso il Mezzogiorno con lo scopo di tentare la conquista dell'Africa, ma Alarico morì improvvisamente vicino a Cosenza (410). Il suo successore, Ataulfo (410-415), favorevole a una politica di amicizia con i romani, sposò Galla Placidia, sorella dell'imperatore Onorio; migrato con il suo popolo nella Gallia Narbonese, conquistò Aquitania ma ben presto fu costretto ad abbandonarla e a passare in Spagna, dove fu ucciso. Qui suo fratello Vallia (415-419) combatté contro altri barbari come federato dell'impero, ottenendo in cambio l'Aquitania Secunda e altre regioni della Gallia meridionale, dove fondò un vasto stato con capitale Tolosa. Il regno di Tolosa (418-507) fu la prima sede stabile dei visigoti e il primo regno romano-barbarico costituitosi nei territori dell'impero. L'atteggiamento dei visigoti oscillò sempre tra la collaborazione e l'opposizione all'impero romano; molto antiromana fu la politica del re Eurico (466-484), che tra il 467 e il 477 allargò il dominio visigotico alla Provenza e a quasi tutta la penisola iberica. Il contrasto religioso tra i visigoti ariani e la popolazione gallo-iberica romanizzata e cattolica indebolì il regno e si aggravò sotto Alarico II (484-507), che fu sconfitto e ucciso nel 507 dal cattolico Clodoveo, re dei franchi. Il regno di Tolosa scomparve e ai visigoti rimasero solo i possedimenti in Spagna, che formarono il regno di Toledo. Nel 711, con l'invasione della Spagna da parte degli arabi al comando di Tarik, anche quest'ultimo crollò e solo piccoli gruppi di visigoti riuscirono a mantenere la loro indipendenza trovando scampo sulle montagne.