GIOVANNI DA PROCIDA: Nato a Salerno nel 1210 circa, ebbe la signoria dell'isola di Procida, da cui prese il nome, insieme ad altri feudi. Fautore degli Svevi, fu medico di Federico II e consigliere di Manfredi, per conto del quale, secondo la tradizione, tentò addirittura di avvelenare Corrado IV. Dopo la sconfitta di Benevento e la morte di Manfredi (1266), Giovanni cercò di ottenere la grazia da Carlo I d'Angiò tramite l'intervento del pontefice ma presto tornò dalla parte degli Svevi appoggiando Corradino. Dopo la battaglia di Tagliacozzo (1268), peregrinò per vari paesi, mantenendo sempre i contatti con il partito ghibellino. Approdato alla corte d'Aragona, fu al servizio di Giacomo I e Pietro III, marito della figlia di Manfredi, Costanza. La leggenda attribuisce a Giovanni una parte fondamentale nella preparazione dei Vespri Siciliani (1282) ma in realtà la rivolta popolare scoppiò indipendentemente dalle trame degli Aragonesi contro gli Angioini. Quando Pietro d'Aragona conquistò la Sicilia, Giovanni fu nominato cancelliere del regno di Trinacria (1283) e sostenne presso la Curia romana i diritti sulla Sicilia vantati dai successori di Pietro, Giacomo e Federico d'Aragona. In seguito lasciò la Sicilia e si trasferì a Roma, dove morì nel 1298.