EQUI:
Antica popolazione italica, di stirpe incerta –l'origine osca ventilata da molti studiosi è dubbia-, insediata in origine sui monti Simbruini, tra il lago Fucino, la valle del fiume Aniene e quella del fiume Imella. Fu un popolo bellicoso che, trovandosi in buona posizione strategica, arrivò a minacciare la città di Roma nel 494 a.C. in lega con volsci e sabini. Le incursioni contro la capitale, reiterate negli anni successivi, danno un'idea dell'effettivo pericolo rappresentato da qusto popolo: nel 458 a.C. gli equi, comandati da Gracco Clelio, da assedianti divennero assediati e furono costretti a passare sotto il giogo di Cincinnato; nel 443 il condottiero equo Cluilio cinse d'assedio Ardea ma fu sconfitto; nel 389 ci fu un nuovo assalto equo contro Roma, sventato da Camillo presso Bola. Questa fiera popolazione venne sterminata nel 304 dal consola Publio Sempronio Sofo e nel suo territorio furono dedotte due colonie militari, CARSEOLI e ALBA FUCENS. I superstiti ottennero la cittadinanza senza suffraggio e furono assegnati alla tribù Aniense. Nell'alta valle dell'Imella restò una parte dell'antico popolo con il nome di AEQUICOLI.